Sono state 15.676 le persone senza dimora che si sono rivolte agli Help Center nel 2020, sugli oltre 473mila interventi di assistenza compiuti in totale. Più di 8mila utenti (52%) si sono rivolti a uno dei 18 sportelli di ascolto presenti nelle stazioni per la prima volta nella vita e hanno trovato accoglienza, orientamento e supporto nella rete messa in campo da Ferrovie dello Stato. Sono i dati che l’Osservatorio Nazionale della Solidarietà nelle Stazioni Italiane (Onds) ha presentato oggi, 1° dicembre, con il suo rapporto annuale durante un evento trasmesso, per la prima volta in streaming, dall’Auditorium di Villa Patrizi a Roma, sede del Gruppo FS.

Alla presentazione hanno partecipato Francesco Parlato, Chief Institutional & Regulatory Affair Officer di FS, Anna Maria Morrone, Responsabile Organization & People Development di FS, Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enzo Bianco, Presidente del Consiglio Nazionale Anci e Alessandro Radicchi, Direttore Onds.

Il rapporto fornisce i dati relativi al 2020 sugli interventi di assistenza degli Help Center di stazione, sportelli di ascolto privi di un filtro all’ingresso che hanno l’obiettivo di offrire supporto alle persone più fragili, indirizzandole verso percorsi di reinserimento sociale. Gli Help Center restituiscono la fotografia degli effetti della pandemia sulle fasce più deboli della popolazione e l’emergere di nuove forme di indigenza.

«Straordinaria iniziativa delle FS nelle stazioni, luoghi di aggregazione e dove poter soddisfare nuovi bisogni. La stazione è un luogo di aiuto per le persone più indifese e per orientarle verso centri più idonei all’assistenza. Siamo impegnati in uno spostamento modale dalla gomma al ferro e al potenziamento degli hub ferroviari, in particolare nel Mezzogiorno grazie anche ai fondi del Pnrr, poiché si tratta di spazi di comunità, attività commerciali e servizi ma anche di accoglienza delle persone in difficoltà. Il rinnovo di 54 stazioni deve prevedere sedi per svolgere questo supporto alle persone più fragili» lo sottolinea il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini.

I DATI DEL RAPPORTO ONDS 2020

Tutte le attività sociali svolte nei 18 sportelli di aiuto all’interno degli hub ferroviari distribuiti sul territorio italiano trovano spazio in un’attenta analisi: numeri impressionanti che non riguardano solo interventi sulla popolazione straniera, ma anche tanti italiani che la crisi data dal Covid-19 sta spingendo sotto la soglia di povertà, con una percentuale passata dal 24% nel 2019, al 28% (4.089) odierno. Si rivolgono alla rete dell'Osservatorio soprattutto gli uomini, pari all’82% (12.540) del totale, la percentuale di donne si attesta al 18% (2.758) e 26 sono le persone transgender. Gli stranieri che transitano in stazione rappresentano la parte più rilevante dell’utenza, con il 72% del totale (11.587, al netto dei non rilevati). Tra gli utenti stranieri c’è una preponderanza di extracomunitari, che raggiungono il 63% (9.255) mentre i comunitari sono il 9,5% (1.405).

ASCOLTA L'INTERVISTA A ALESSANDRO RADICCHI, DIRETTORE ONDS, A CURA DI ALDO MASSIMI

Nel 2020 sono stati circa 49mila gli interventi di orientamento sociale e presa in carico della persona e oltre 424mila quelli a bassa soglia, ovvero per quanto attiene all’igiene personale e alla distribuzione di beni primari come pasti, abiti e coperte, per un totale di 473mila interventi effettuati dagli operatori (-9% rispetto al 2019): dato dovuto a una riduzione del 52% dei servizi di orientamento sociale e a un aumento del 2% di quelli a bassa soglia. «Nel 2020 vediamo una riduzione significativa dell’utenza rispetto all’anno precedente (-30%) - anche per quanto riguarda i nuovi arrivi (-37%) - dovuta in particolare alla chiusura temporanea di alcuni servizi e alla limitazione forzata degli spostamenti a causa della pandemia. La richiesta di bisogni di bassa soglia però è aumentata moltissimo perché era praticamente impossibile portare avanti percorsi di recupero: siamo passati da una media di 59 interventi al giorno nel 2019 a 103. Il dato è quasi raddoppiato e questo vuol dire che le nostre antenne sul territorio sono diventate anche degli hub di supporto sociale. Analizzando inoltre gli ultimi cinque anni di attività, oltre 107mila persone si sono rivolte ai nostri centri della rete per 2 milioni e 400mila interventi sociali effettuati» così Alessandro Radicchi, Direttore Onds, ha presentato i dati del rapporto.

LA RETE DEGLI HELP CENTER

«In pieno shock pandemico, su 18 Help Center: otto sono sempre rimasti aperti e hanno continuato ad essere il presidio della solidarietà all’interno delle stazioni; cinque hanno alternato momenti di chiusura e apertura; altri hanno solo rimodulato l’attività; l’Help Center di Trieste è stato l’unico a chiudere a maggio 2020. Ad oggi, continuiamo ad essere in prima linea con l’effettuazione dei tamponi: solo a Roma siamo arrivati a circa 7mila tamponi effettuati a persone senza dimora e a operatori sanitari. In varie parti del Paese, grazie a una partnership con l’Istituto IFO-San Gallicano di Roma, stiamo anche somministrando i vaccini» ha spiegato Alessandro Radicchi «Gli Help Center hanno colmato mancanze e vuoti che le istituzioni non sono riuscite immediatamente a tamponare. Quando venne fuori il virale #iorestoacasa, noi lanciammo provocatoriamente la campagna #vorreirestareacasa».

I dati analizzati sono stati raccolti dagli Help Center, presenti in locali concessi in comodato d’uso gratuito - ad associazioni che si occupano di marginalità ed emergenza sociale - da FS Italiane all’interno o in prossimità delle stazioni di Roma Termini, Milano Centrale, Bologna, Chivasso, Torino, Genova Cornigliano, Firenze Santa Maria Novella, Pescara Centrale, Napoli Centrale, Foggia, Reggio Calabria, Messina, Bari, Catania, Brescia, Pisa, Cagliari e, infine, Rovereto con La Foresta-Accademia di Comunità, il nuovo centro inaugurato da poche settimane.

Nel corso della mattinata si è tenuta anche una tavola rotonda alla presenza di Luigi Corvo, professore Global Governance dell’Università di Roma Tor Vergata, Aldo Morrone, direttore scientifico dell’Istituto San Gallicano (IRCCS) di Roma, Marco Girella, responsabile Help Center di Genova, e Massimo Ippoliti, responsabile Help Center di Pescara, ciascuno dei quali ha permesso di leggere il fenomeno dell’assistenza sociale fornito da FS Italiane e l’importanza del progetto Help Center.