Nell’universo delle professioni ferroviarie il capotreno sicuramente risulta essere una di quelle più ricche di fascino. Già se solo ci si fermasse alla sua etimologia, potremmo trovare letteralmente (vedi alla voce capo) quel senso di responsabilità, comando e leadership all’interno del convoglio ferroviario. Rappresenta, però, anche molto altro.

Il capotreno, infatti, accoglie, orienta e informa i clienti dando indicazioni in modo chiaro, trasparente e professionale, anche in caso di situazioni stressanti. Ascolta, infatti, in modo attivo ed empatico i viaggiatori, anticipando ed intercettando i bisogni “latenti”, attivandosi in prima persona per risolvere eventuali criticità. Altro non è che l’immagine dell’azienda per i passeggeri e – se volessimo usare un termine tanto caro al marketing – il suo primo brand ambassador.

 

LE MANSIONI

Il capotreno ha tra le sue mansioni quella di sorvegliare la regolarità della circolazione del treno nel rispetto degli standard di sicurezza e degli orari. Verifica, inoltre, i titoli di viaggio dei passeggeri e provvede, se necessario, alla loro regolarizzazione. Il capotreno, nello svolgimento delle sue mansioni di controlleria, è equiparato a un pubblico ufficiale. È il codice penale ad affermarlo e nei suoi confronti vale la tutela prevista dagli art. 336 e 337 in caso di minaccia, resistenza o violenza. Ha anche la possibilità di fare multe nel caso il biglietto sia assente o non più valido. Proprio per questa ragione deve applicare il regolamento della polizia ferroviaria (DPR 753/1980) che prevede, tra le altre, contravvenzioni per l'attraversamento dei binari e l'utilizzo improprio dei sistemi di sicurezza.

 

Fare il capotreno vuol dire essere, quindi, essere il punto di riferimento per i viaggiatori a bordo del treno. Se c’è un problema, è proprio questa figura che deve impegnarsi per tentare di risolverlo. Guasti, ritardi, imprevisti sulla linea devono essere comunicati ai viaggiatori. Fornire le informazioni necessarie e nell’eventualità spiegare l’organizzazione di un trasporto alternativo, se il collegamento non dovesse continuare come previsto.

 

PICCOLI GUASTI? NESSUN PROBLEMA, C'È IL CAPOTRENO

A volte durante il viaggio ci si può imbattere in guasti di piccola entità. Guasti talmente lievi che possono essere risolti dallo stesso capotreno. Possiede, infatti, le competenze tecniche necessarie per compiere interventi su porte e aria condizionata. E può, naturalmente, intervenire su ogni tipologia di problematica relativa alla pulizia di posti e vagoni.

 

COME SI DIVENTA CAPOTRENI E COSA OCCORRE 

Bisogna, innanzitutto, amare il concetto di una vita in viaggio. I treni viaggiano sempre e può capitare, quindi, di lavorare nei giorni festivi, domeniche o orari notturni. Per questa ragione energia e determinazione sono elementi chiave per poter fare al meglio questo mestiere. Oltre a questo, serve ricordarsi che è un lavoro estremamente a contatto con il pubblico. Essere una persona empatica e socievole di certo aiuta nello svolgimento di queste funzioni.

 

La qualifica di capotreno viene rilasciata solo in seguito al superamento di esami, scritti, orali e pratici, che comprovino l’effettiva preparazione. Almeno una volta all'anno, inoltre, si svolge una visita di idoneità fisica e continui corsi di aggiornamento professionali specifici con prova di verifica finale.

NUMERI

Al 31 luglio, come comunicato dal Gruppo FS, i capitreno in Trenitalia assunti sono 5.582. Di questi il 57% è di sesso maschile, le donne rappresentano il restante 43%. L’età media totale di chi svolge questo mestiere è 36 anni. Le medie relative ai singoli generi vedono le donne più giovani (media 32 anni) rispetto agli uomini (media 36 anni).  Numeri che potrebbero portare a diverse analisi, ma sicuramente a un interessante dato di fatto. È una professione giovane ed è un mestiere che può piacere al mondo femminile. Sono, infatti, ben 2.373 le capotreno a servizio di Trenitalia.