È stato presentato oggi il rapporto Pendolaria 2021 di Legambiente, fotografia della mobilità nazionale, regionale e urbana fortemente segnata dalla pandemia. Si guarda al Next Generation EU, fondo approvato dal Consiglio Europeo per sostenere gli Stati membri colpiti dal Covid-19, come svolta per un trasporto su ferro sostenibile che possa, entro il 2030, favorire soprattutto la mobilità urbana e lo sviluppo della rete ferroviaria nel Sud d’Italia.

Forte l'impegno di RFI per potenziare la rete ferroviaria nazionale, con interventi sulle stazioni, sulle nuove infrastrutture e sull'elettrificazioni di linee, e quello di Trenitalia il cui programma di ammodernamento della flotta prosegue nonostante la pandemia. Ben 88 i nuovi convogli consegnati nel 2020 alle Regioni, 105 quelli previsti nel 2021, saranno 910 a fine programma, nel 2025/26, portando l'età media dei treni regionali a 9 anni. Ma veniamo ai dati presentati da Legambiente, che fino all’inizio del lockdown a marzo, segnano una crescita dei passeggeri nel trasporto ferroviario locale e nazionale.

IL TRASPORTO FERROVIARIO

Con un +515% i passeggeri sui treni AV di Trenitalia passano da 6,5 milioni del 2008 a 40 milioni nel 2019. In calo invece i viaggiatori sui treni Intercity, scesi del 45,9% conseguentemente alla riduzione del servizio. Nel 2019 ogni giorno salgono a bordo dei treni regionali e metropolitani 6 milioni di passeggeri segnando un +7,4% rispetto all’anno precedente. La crescita, nel dettaglio, vede un +0,6% sulla rete regionale e un +9,7% sulle linee metropolitane.

«Avevamo raggiunto 1 milione e 600mila viaggi al giorno nel periodo pre-Covid con una flotta di 1.300 treni. Oggi siamo a 650mila viaggi al giorno in piena era Covid. La customer satisfaction è aumentata e, a novembre 2020, abbiamo superato il 90% di persone soddisfatte. Nel 2020 la situazione con la pandemia è stata affrontata in modo dinamico e puntuale. Il trasporto regionale ha avuto un ruolo fondamentale poiché anche in pieno lockdown, a marzo e aprile, abbiamo fatto circolare 2.000 treni al giorno, il 25%. Dal 4 maggio, abbiamo aumentato l'offerta base e siamo arrivati a un primo step di 3.700 treni al giorno, poi oltre 4.500 a giugno, al cambio orario abbiamo raggiunto l'88% fino ad arrivare al 100% dell'offerta a settembre, con la riapertura delle scuole.
Per garantire il rispetto della normativa sanitaria, abbiamo avuto un'offerta flessibile e che si è rimodulata in base alle effettive esigenze di domanda e stiamo continuando così anche in questo inizio del 2021. Nel periodo estivo abbiamo garantito oltre 6.000 treni e abbiamo svolto un ruolo fondamentale per il turismo di prossimità. Oggi siamo a circa il 45% della domanda pre-Covid. Questo ci ha portato alla Biosafety Trust Certification come prima impresa ferroviaria per modello di prevenzione in era Covid.
Nel 2021 dovremmo arrivare a 9,5 miliardi di investimenti. Siamo nel pieno di una grande rivoluzione del trasporto regionale. Nel 2014-2018 sono stati consegnati 276 nuovi treni; fra il 2019 e il 2025 ulteriori 634 per arrivare a 910 distribuiti in tutta Italia, da nord a sud e, in particolare, in Campania, Sicilia, Puglia e Calabria abbiamo quasi 2 miliardi di investimenti. L'età media della flotta scenderà da 22 a 9 anni». Questi e altri dati sono stati illustrati da Sabrina De Filippis, Direttore Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia.

LE INFRASTRUTTURE

Rispetto al resto d’Europa l’Italia resta indietro nella dotazione di metro, tram, ferrovie suburbane e nelle linee a energia elettrica. Negli ultimi due anni infatti non è stato inaugurato nemmeno un chilometro di linee metropolitane, da qui la priorità di investire nelle reti di trasporto urbano realizzando progetti riguardanti 146 km di linee metropolitane, 367 di tranvie e 70 di linee ferroviarie suburbane, da integrare con trasporto su gomma, sharing mobility e corsie ciclabili.
 

Altro importante focus affrontato nel corso della presentazione è il potenziamento infrastrutturale della rete nazionale, che vede al Sud il maggior numero di linee a binario unico e non elettrificate. Gli interventi di RFI previsti fino al 2026 porteranno all’elettrificazione di 1.635 km di rete e all’installazione di tecnologie per aumentare velocità e sicurezza dei treni come il Sistema di Controllo Marcia Treno e il Sistema di Supporto alla Condotta del macchinista.

«Italia Veloce e il Piano di ripresa e resilienza sono le strategie di intervento di RFI. I nostri filoni di intervento sono i nodi urbani con le tecnologie ERTMS per garantire i cosiddetti servizi cadenzati ad alta frequenza nei bacini regionali. Gli interventi si focalizzano sul potenziamento dell'accessibilità e dell'attrattività delle 2.200 stazioni interessate da circa 1 miliardo e 400mila viaggiatori l'anno. Gli investimenti si aggirano a 2,2 miliardi di euro tra il 2021 e il 2024 con azioni su nuove infrastrutture, velocizzazioni delle linee, nuove tecnologie, elettrificazione (quasi 700 km), nuovi impianti potenziati oltre a una serie di interventi sulle stazioni e gli hub. Attualmente, su quasi 17.000 km di linea RFI, sono elettrificati poco più di 12.000 km, dei restanti 4.700 km più della metà sono oggetto di progettazione, di realizzazione o di analisi a seguito di nuove richieste. Lo sviluppo verso le elettrificazioni assume un ruolo fondamentale nei prossimi anni. Con uno sguardo al futuro perché per RFI la sostenibilità è una questione di Dna». Dichiara il direttore della Direzione Commerciale RFI Christian Colaneri.

IL FUTURO SOSTENIBILE DEI TRASPORTI

Stando al Rapporto Pendolaria il settore dei trasporti produce oltre il 26% delle emissioni di CO2 in Italia e dal 1990 non ha visto riduzioni. Gli obiettivi per diminuire le emissioni di CO2 fissati dall’Unione Europea al 2030 e al 2050 prevedono una riduzione di almeno il 90% nei prossimi 30 anni per salvare il mondo dagli impatti dei cambiamenti climatici. In Italia abbiamo oltre 39,5 milioni di auto private, 6,9 milioni tra moto e motorini, 5,7 milioni di camion e veicoli per il trasporto merci, la sfida è di ridurne il numero e aumentare le opportunità per le persone e le imprese dentro un sistema dei trasporti decarbonizzato.