Città intelligenti, sostenibili e accessibili. Passa dal loro sviluppo il futuro del Pianeta, dal momento che secondo le Nazioni Unite nei contesti urbani entro il 2050 vivrà ben il 70% della popolazione mondiale. È quello che è emerso da “Data Driven Cities”, l’evento organizzato da Bain & Company Italia in collaborazione con l’associazione Amerigo, tenutosi a Milano presso il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci. Una giornata per approfondire il ruolo delle tecnologie digitali per lo sviluppo delle smart city del futuro e l’importanza dei dati come abilitatori di cambiamento e vere e proprie chiavi di lettura di abitudini, necessità, bisogni e domande dei cittadini.

Al centro di questa trasformazione in atto nell’idea di città vi è soprattutto un nuovo concetto di mobilità integrato e interconnesso, come sottolineato dall’intervento di Fabrizio Favara, Chief Strategy Officer Gruppo Ferrovie dello Stato.

 

"Il Gruppo FS ha un grande numero di dati a disposizione, BIG DATA proprietari, opendata e dati privati acquistabili, come quelli degli operatori telefonici, attraverso i quali il Gruppo è in grado di elaborare delle informazioni utili per produrre strategie mirate a seconda della tipologia di cliente", ha spiegato Favara. "Da più di un anno utilizziamo i dati degli spostamenti e della presenza delle persone in stazione provenienti dalle analisi delle tracce telefoniche anonimizzate"

Un panel del Data Driven Cities di MIlano

Per questo il Gruppo FS è da anni impegnato nel campo dell’innovazione al servizio della città intelligenti del futuro. Un impegno suggellato dal lancio del nuovo “Polo Urbano” che come sottolineato nel nuovo Piano Industriale 2022-2031, prevederà un investimento di 1,5 miliardi di euro, per rigenerare circa 24 milioni di metri quadri di suolo in aree limitrofe a strade e ferrovie, che potrebbero essere utilizzati produrre energie pulite, realizzare nuove piantumazioni, creare corridoi verdi e piste ciclabili per una migliore intermodalità del trasporto urbano.