Era il 5 dicembre del 2009 quando due treni partirono da Salerno e da Torino, con destinazione Milano Centrale, per inaugurare l’Alta Velocità ferroviaria italiana. Da Salerno salirono a bordo, fermata dopo fermata, i sindaci di tutte le città toccate dalla nuova linea. Sul treno da Torino viaggiò il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. A Milano si celebrò un evento che in pochi anni avrebbe rivoluzionato la mobilità collettiva del nostro Paese e, con essa, alcuni trend economici e le abitudini di vita e le scelte professionali di molti italiani.

Silvio Berlusconi

Otto anni prima era stato il Governo Berlusconi II a varare quella Legge Obiettivo che rimise il tema delle infrastrutture al centro del dibattito politico e, mirando ad abbreviare i tempi di approvazione e realizzazione delle principali infrastrutture strategiche del Paese, contribuì in qualche modo anche ad accelerare il completamento dell’AV Torino-Salerno.

Pochi mesi prima di quel 5 dicembre, era il 24 marzo 2009, lo stesso Berlusconi aveva compiuto un viaggio prova di tre ore da Milano a Roma a bordo di un Frecciarossa, percorrendo per la prima volta la tratta AV tra Bologna e Firenze. In quell’occasione, indossando in cabina di guida un cappello da capotreno, si definì presidente ferroviere. Non era la prima volta, negli anni dei suoi premierati, che aveva voluto aggiungere un’apposizione al titolo di Presidente del Consiglio, quasi per testimoniare la sua empatica condivisione dell’impegno professionale altrui. Il Gruppo FS, oggi, vuole ricordarlo così, ferroviere ad honorem.

Silvio Berlusconi

I giornali di quel dicembre di 14 anni riportano come Berlusconi, nella cerimonia di Milano Centrale, avesse sottolineato che, dopo l’alta velocità, altre grandi opere sarebbero state intraprese: «noi continuiamo a governare […] e tra poche settimane inaugureremo il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, così la nostra Sicilia sarà Italia al cento per cento».

Quel progetto, dopo la caduta del quarto governo Berlusconi, è stato accantonato per anni, ma oggi rivive ed è ripartito. E oggi come ieri il Gruppo FS, con le sue società, è pronto a dare il proprio contributo perché quel progetto non sia più soltanto un sogno ma possa finalmente trasformarsi in realtà.

M.M.