Visita del Presidente del Consiglio Mario Draghi, questa mattina, al cantiere del Progetto Unico del Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova, una delle infrastrutture ferroviarie più importanti tra quelle in esecuzione oggi in Italia. Ad accompagnare Draghi, l’AD del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, l’AD di Rete Ferroviaria Italiana Vera Fiorani, l'AD di Italferr Andrea Nardinocchi e il commissario straordinario di Governo per l’opera Calogero Mauceri. A fare gli onori di casa il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci insieme a Pietro Salini, AD di Webuild che guida il consorzio incaricato della realizzazione della nuova infrastruttura.

«Siamo onorati della visita del presidente del Consiglio qui in cantiere. Abbiamo avuto modo di presentargli lo stato di avanzamento dell’opera, siamo già al 77% dei lavori di un'opera da 7,5 miliardi di euro che cambierà il modo di viaggiare» ha dichiarato Luigi Ferraris nel corso della visita. «Nel 2021 abbiamo fatto 14.500 metri di scavi e stiamo lavorando per ultimare la galleria del Terzo Valico a fine 2024 come da programma. Per la prima volta portare le merci a Genova sarà più competitivo che portarle a Rotterdam» ha aggiunto l'AD di FS.

La nuova linea AV/AC Terzo Valico dei Giovi rappresenta un importante tassello del corridoio TEN-T “Reno-Alpi”, consentirà il trasferimento di una parte molto significativa del traffico merci dalla strada ai binari fino al centro e nord Europa e condurrà a una netta riduzione dei tempi di viaggio tra le principali città del nord-ovest (Genova, Milano e Torino). La nuova linea è lunga 53 km, di cui il 70% in galleria, e interessa 14 Comuni nelle province di Genova e Alessandria. 

 

I progetti del Terzo Valico dei Giovi e del “Potenziamento Genova-Campasso” sono stati unificati in un Progetto Unico, per un valore complessivo, interamente finanziato, di 7.462 milioni di euro. L’intervento, realizzato dal General Contractor guidato da Webuild per conto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), con il supporto della società di ingegneria Italferr, è inserito tra gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per un importo pari a 3,4 miliardi. A lavorare per la sua realizzazione ci sono 300 imprese coinvolte con oltre 5 mila persone impegnate. 

Il Terzo Valico rappresenta un’opera all’avanguardia anche dal punto di vista della sostenibilità. Su tutto il percorso sono state adottate diverse tecniche di scavo, in considerazione delle differenti caratteristiche dei terreni, secondo stringenti criteri di sostenibilità, dai cantieri integrati con l’ambiente agli interventi di riqualificazione e valorizzazione del territorio attraversato, in accordo con le comunità locali. Dai sistemi di riutilizzo dei materiali di scavo alla salvaguardia delle sorgenti d’acqua fino ai sistemi di conferimento dello smarino, che in alcuni cantieri viaggia su nastri trasportatori lunghi anche 2 chilometri, riducendo così il trasporto su gomma e le sue emissioni. Una volta in funzione, l’opera permetterà di diminuire del 33% i tempi di percorrenza sulla tratta Genova-Milano e, rispetto al tradizionale trasporto su gomma, si abbatteranno del 29% i consumi energetici e si ridurranno del 55% le emissioni di CO2 nell’atmosfera.