Prende il via con ottobre Frecciarosa, la campagna di prevenzione sanitaria, principalmente dei tumori al seno, che da 10 anni impegna il Gruppo FS Italiane insieme all'associazione IncontraDonna. La conferenza di presentazione, in diretta streaming dal ministero della Salute, ha visto partecipare: il ministro della Salute Roberto Speranza, l’amministratore delegato di FS Italiane Gianfranco Battisti, la presidentessa di IncontraDonna Adriana Bonifacino, la direttrice generale di Farmaindustria Enrica Giorgetti e il presidente Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) Giordano Beretta.

 

«Il 30 settembre 2010 dalla stazione di Roma Termini partì la prima edizione di Frecciarosa. Quel giorno due Frecce livreate di rosa, una per Torino e una per Lecce, inaugurarono un viaggio che poneva al centro dell’attenzione la donna, i suoi diritti, la sua dignità, la sua salute, la sua sicurezza. Quel viaggio non si è mai interrotto, semmai si è rafforzato». Così Gianfranco Battisti ha ricordato la nascita dell'iniziativa durante la conferenza stampa. 

Il viaggio del Frecciarosa prosegue anche nel 2020, anno complicato che «ci ha ricordato quanto la salute e la sicurezza siano valori imprescindibili e diritti da tutelare con ogni mezzo», come ha sottolineato Battisti che ha poi menzionato i 9 milioni di persone che, in questi 10 anni, hanno avuto la possibilità di ricevere sul treno informazioni mediche per accrescere la propria cultura della prevenzione, nonché le 1.500 donne che hanno effettuato visite o ricevuto consulti.

Per il suo decimo compleanno il Frecciarosa ha deciso di reinventarsi online. Dalla piattaforma dedicata si entra nella stazione della prevenzione, stavolta virtuale: per tutto il mese di ottobre è possibile seguire webinar, eventi, videotutorial e prenotare teleconsulti.

 

«Il teleconsulto è una modalità che stiamo già sperimentando negli ospedali di tutta Italia e consente ai pazienti di rimanere in contatto con i medici di riferimento. Non può sostituire una visita clinica in presenza, ma può creare un filo diretto anche a distanza per il controllo delle analisi, un consiglio sugli effetti collaterali delle terapie o anche solo per condividere pensieri negativi», spiega Adriana Bonifacino.

 

La tecnologia permette di ampliare il bacino delle persone con stabilire un contatto, non solo più viaggiatori, ma «non essendo possibile raggiungere l’intera popolazione, laddove non si riuscisse a prenotare un appuntamento si può, attraverso il sito, dialogare con l’associazione», specifica la Bonifacino.

L’emergenza Covid-19, se da una parte ha messo a dura prova la rete sanitaria e costretto all’annullamento di 12,5 milioni di esami diagnostici, dall’altra può costituire «un’occasione storica per inaugurare una stagione d’investimenti e riformare il Sistema Sanitario Nazionale all’insegna della prossimità», ha dichiarato durante la presentazione il ministro della Salute Roberto Speranza. Prossimità che significa «essere vicini ai pazienti e raggiungerli capillarmente, proprio come fa Frecciarosa da 10 anni».

 

Durante la conferenza anche la testimonianza della 38enne Elena Caci, che ha scoperto di avere un tumore proprio in treno: «Viaggiavo su un Frecciarossa Milano-Roma quando, quasi arrivata a destinazione, le volontarie sono venute a prendermi al mio posto. In treno si è distratti da mail, messaggi, chiamate. Ma, dopo aver fatto la visita, ho capito che era il momento di concentrarmi su me stessa e prendermi cura della mia salute. Da lì ho iniziato un altro viaggio, doloroso e complesso, ma accompagnata dalla consapevolezza di quali sono le vere priorità». 

 

Il Frecciarosa riparte, quindi, per far viaggiare la cultura della prevenzione che non può fermarsi né restare in quarantena.