È Papa Francesco il protagonista del nuovo numero del magazine La Freccia. In un’intervista esclusiva, in occasione della prima Giornata mondiale dei bambini in programma a Roma il 25 e il 26 maggio, il Pontefice ricorda anche l’evento dello scorso novembre I bambini incontrano il Papa.


Intervista a cura di Roberto Pacilio

A tante persone, in particolare a noi del Gruppo FS, è rimasta impressa l’immagine di lei davanti al treno con a bordo i bambini. Si è comportato come un nonno che saluta i nipoti che stanno tornando a casa.
Educare significa accompagnare i più piccoli fino al momento in cui sentono di potercela fare da soli. Il viaggio è una metafora della vita. Ed è nostro compito questa cura quotidiana delle relazioni. Saper stare accanto all’altro lasciando che rimanga se stesso.

A Roma ha incontrato oltre settemila bambini e bambine di tutto il mondo. È stato un momento dal grande valore simbolico. Quanto è importante sensibilizzare le generazioni che saranno il nostro domani?
I più piccoli custodiscono un senso della bellezza ancora intatto. Dobbiamo osservarli, ascoltarli. Se lo facciamo saranno loro a sensibilizzare noi adulti. E questo scambio può portare una vera speranza di cambiamento per tutti. 

Per gli adulti e chi ci governa è sempre scomodo e complicato parlare di pace e rispetto per Madre Natura. È così difficile imparare dai bambini?
Si deve crescere senza perdere la semplicità. E la semplicità di un bambino non è la stessa di un giovane e di un adulto. Tutti dobbiamo essere semplici, ma in accordo con la nostra età.

Nell’enciclica Laudato si’ parla di cura della Casa comune. Quanto è stato fatto dai governi dopo il grido di allarme lanciato da lei nel 2015 in difesa della Terra e dell’ambiente?
Non hanno fatto abbastanza. È questo il senso dell’esortazione apostolica Laudate Deum, che riprende dopo otto anni la Laudato si’. Ma la crisi richiede un coinvolgimento di tutte le persone: l’intera società dovrebbe esercitare una sana pressione, perché spetta a ogni famiglia pensare che è in gioco il futuro dei propri figli e delle proprie figlie. 

Ci sono alcune foto di lei in metro in Argentina. Quanto è importante utilizzare i mezzi pubblici e quelli a basso impatto ambientale come il treno al giorno d’oggi?
È fondamentale cambiare i nostri stili di vita per salvaguardare la Casa comune. Come lei ricorda, ho sempre amato prendere i mezzi pubblici: è un modo per stare tra le persone, sentire il loro calore e le loro preoccupazioni. Durante la scuola secondaria prendevo tutti i giorni il treno da Flores a Floresta, due quartieri di Buenos Aires. Oggi è tra le abitudini che mi mancano di più.  

La Freccia di maggio si sfoglia e legge in formato digitale e in copia cartacea, che i lettori potranno prendere e portare con sé sulle Frecce di Trenitalia, nei FRECCIALounge e FRECCIAClub.