Il selfie vanta un secolo di vita grazie a un illustre antenato: un autoscatto di gruppo del 1920 a New York. In questa immagine cinque fotografi della Byron Company -studio fotografico di Manhattan - si ritraggono sul tetto del Marceau Studio, sulla Fifth Avenue, sostenendo a più mani un pesante obiettivo dell’epoca.

 

Un gesto scherzosamente narcisista esposto nell’originale – e unico in Italia – Museo del Selfie a Zoomarine, il grande parco marino di Torvajanica, alle porte di Roma, dedicato alla mania virale che conta circa 100 milioni di scatti al giorno caricati sul web e sui social network.

Un autoscatto di gruppo nel 1920 a New York, sul tetto del Marceau Studio

Nel percorso espositivo di 400 m2 si trovano esempi di autoscatti storici, come un’inquadratura della splendida Marylin Monroe datato 1960. Tra le tante curiosità, si può scoprire anche un selfie ante litteram, cioè il primo autoritratto dell’arte occidentale. A realizzarlo fu il pittore rinascimentale francese Jean Fouquet che, nel 1455, dipinse se stesso su una medaglia ancora conservata nel museo del Louvre.

Nel museo, che apre i battenti giovedì 17 giugno, sono a disposizione dei visitatori anche 22 postazioni per immortalare se stessi con sfondi sempre diversi. Ce ne sono per tutti i gusti, per spaziare con la fantasia e ritrovarsi protagonisti di situazioni surreali : si può fingere di cadere nel vuoto da un grattacielo, o si può nuotare in una vasca con 15mila palline colorate oppure camminare a testa in giù appesi al soffitto di casa.

 

Lo scatto potrà essere pubblicato sui profili personali o sull’account di Zoomarine – grazie all’aiuto del delfino Selfino, mascotte del parco – con gli hashtag #zoomarineroma #zmselfino #zmselfiemuseo.

Articolo tratto da La Freccia