Girlan è una pittoresca frazione di Cornaiano, sulle prime colline che guardano Bolzano, immersa in paesaggi disegnati dai vigneti e dal fascino dell’Alto Adige.
Qui, nel 1923, nasce la Cantina Girlan in un maso storico del XVI secolo.
All’epoca, 24 viticoltori posero la prima pietra di quella che sarebbe poi diventata l’azienda attuale. Il presidente fondatore era Johann Kofler Krautschneider.
Da allora la passione e la tenacia dei soci viticoltori e, passo dopo passo, la crescita aziendale, portano alla realtà odierna. Una storia ricca di fascino come racconta il presidente Oscar Lonardi.
“Centouno anni orsono, viene fondata la cantina in un Maso (tipica costruzione della regione) del 1713 che ancora oggi ospita uffici e shop. Erano anni difficili che necessitavano di sforzi anche economici molto importanti, ma lo spirito cooperativo ha portato alla decisione di fondare la cantina, un gruppo di persone di grande volontà, oggi i soci sono duecento, che hanno creduto allora come oggi nel sistema democratico, a Cantina Girlan “un voto conta sempre un voto” sottolinea Lonardi e prosegue “Un’azienda che ha avuto due fasi molto importanti. Dagli anni 50 agli anni 80 investimenti importanti, con la realizzazione della bottaia, nel 1977 nasce la cantina di fermentazione e nel 1980 la prima annata del Pinot Nero”.
Gemma della corona di Girlan insieme all’altro vitigno che ha storicamente caratterizzato queste terre la “Vernatsch” in italiano “Schiava”. “Dal 1980 al 2010 - racconta il presidente - a livello strutturale si fa poco, Girlan pare una “bella addormenta”. Ma dal 2010 ad oggi si è fatto davvero molto, grandi passi avanti, sia dal punto di vista enologico che strutturale. Quando hai uva bella, sana e di alta qualità, la cantina deve essere all’altezza della produzione, e oggi siamo molto soddisfatti di aver raggiunto, con 1,8 milioni di bottiglie prodotte, i 18 mln di fatturato. Un percorso rapido di crescita anche del valore”.
“La prima annata di vigna Ganger è il 2012 - spiega Oscar Lonardi che aggiunge un aneddoto - dovevamo commercializzare le bottiglie, ma non avevamo ancora l’etichetta, sono andato in vigna e ho scattato una foto della vigna Ganger con un vecchio cellulare Nokia e inviata al grafico”. E quel profilo del territorio è tutt’ora in etichetta. Nella degustazione delle annate a partire dalla 2012 per giungere alla attuale 2021, attraverso il 2014, 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020, la linea stilistica delle espressioni olfattive presenta una continuità e una declinazione dovuta al tempo di ottima struttura. Inoltre grande eleganza e identità sia del vitigno che del territorio.
Il Carattere del Pinot Nero, si presenta in bella forma, tenace, con sfumature e sentori tipici sia nella parte fruttata, che in quella floreale, con lunga persistenza.
Al palato la sensazione è in linea, medesima struttura tipica, eccellenza del gesto enologico e grande capacità di reggere l’incedere del tempo. Ottima presenza dopo numerosi anni come nel caso della 2012 e 2016. A tratti nobile come nella 2018. Caratteristiche di grande bevibilità nelle annate recenti in particolare con la freschezza e tensione della 2021.
In totale sono 230 gli ettari di vigneti, dei quali 48 a Pinot Nero che rappresenta Girlan con cinque etichette.
Passeggiando con Gerhard Kofler, enologo di Girlan, tra i filari sulle colline di Mazzon, ad una manciata di chilometri dalla cantina, si respira, come nella vigna Ganger, l’essenza vinicola dell’Alto Adige, si tocca con mano la cura perfetta delle piante, l’attenzione ad ogni singolo dettaglio. “La parcella di vigna Ganger - spiega Kofler - si trova tra i 360 e 400 metri di altitudine, su di un terreno calcareo e vive forti escursioni termiche grazie alla montagna alle spalle e ai venti serali. Trovandosi nella zona est della Val d’Adige è inoltre meno soleggiato. Passando dal vigneto ai calici con una degustazione verticale, naso e palato ritrovano ciò che gli occhi hanno visto.
Alla prima degustazione, segue una seconda dedicata alla “Vernatsch”. Anche qui indietro nel tempo, esperienza sempre di grande fascino, dal 2022 indietro fino al 1976. Una permanenza della freschezza del frutto e dell’ identità delle uve di questa vigna, davvero impressionante, della durata di quasi cinquant’anni. Nella declinazione temporale dei decenni non si perde praticamente nulla, di più, si manifestano le caratteristiche delle annate con una precisione eccellente.
“Siamo legati alla storia e alla tradizione, ma innovare è il vero strumento di successo” chiude il presidente illustrando l’ultimo progetto: il passaggio alla bottiglia leggera. “Un’inversione di tendenza rispetto al concetto del consumatore che vede nella bottiglia più pesante un elemento di qualità. Abbiamo deciso di passare alla bottiglia leggera per tutte le linee, in tempi molto rapidi”.
Dal punto di vista commerciale Lonardi vede come positiva certezza i mercati esteri, come stimolo di crescita il mercato interno e lancia un tema sul quale dice “Vorrei venisse creato un tavolo politico-istituzionale, mi riferisco ai ricarichi troppo alti applicati dal settore ristorativo. Il tema va affrontato”.
Bolzano è collegata con diverse tratte dal Frecciarossa, da Verona anche con il Regionale. A Bolzano da visitare, tra i principali luoghi, il centro storico e il Museo del Duomo.
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