Si sta per concludere l' 81 edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Un edizione, quella di quest’anno che ha visto tornare il Lido della città lagunare, centro del mondo cinematografico con il riflettori accesi giorno e notte. Sono tornate le grandi star, i volti iconici, le attrici più affascinanti e tutto quel mondo tra realtà e finzione, dove tutto è possibile, che si chiama cinema.
Arrivati alla stazione ferroviaria di Venezia S. Lucia, si prosegue con i vaporetti della linea pubblica ACTV e si raggiunge la fermata Lido S. Maria Elisabetta.
Appena sbarcati ci si tuffa nel magico mondo del cinema. Sì può assistere alle proiezioni, alla sfilata sul “red carpet” delle “celebrities” respirare le atmosfere affascinanti dei Grandi Alberghi del Lido come l’Excelsior.
Ragione altrettanto valida e gustosa per giungere al Lido durante il Festival del Cinema, è la cucina dello chef Tino Vettorello, il cui legame con la Mostra è sempre più stretto. Lo chef e imprenditore trevigiano sta curando per il quindicesimo anno consecutivo gli spazi ristorazione della Terrazza Biennale, di fronte al Red Carpet, e del Palazzo del Casinò nel nome della migliore ospitalità veneta.
Dell’ospitalità di chef Vettorello in questi giorni hanno già approfittato tante delle star della Mostra tra cui George Clooney e Brad Pitt, a Venezia per presentare, fuori concorso, “Wolfs”, commedia d'azione diretta da Jon Watts. Con George Clooney, lo chef veneto ha scambiato qualche battuta sulla cucina italiana. Ovviamente apprezzato dalla star, spesso in Italia, il “Rombo alla Clooney”, dedicato al mitico George, “Ne sono onorato” il suo commento, ed entrato di diritto nel menù del ristorante Tino Gourmet in Villa Soligo, nel cuore del Valdobbiadene. Scambio di battute anche con Brad Pitt al quale lo chef ha fatto assaggiare qualche biscottino di produzione artigianale. Vera chicca il piatto “Viaggio al Sud”: Burrata, avocado, datterino rosso e peperone giallo originariamente dedicato a Lady Gaga.
“È un vero onore poter continuare a condividere con le star della Mostra un po' della mia passione per il cibo italiano. Con la mia proposta offro loro un vero e proprio viaggio nella nostra cultura e nelle nostre tradizioni. Ogni piatto racconta una storia, non solo di sapori, ma di territorio, di stagione e di mani che coltivano la terra o pescano nel nostro mare. Credo fermamente nella valorizzazione dei prodotti locali, nel rispetto del ritmo della natura e nel sostegno alle piccole comunità che producono con amore e passione le materie prime che utilizzo in cucina. Per me è come scegliere un film: autentico, vero, ricco di emozioni”.
La sua filosofia è perfettamente in linea con quella de La Biennale di Venezia che ha indicato precisi principi di sostenibilità ambientale da rispettare in tutte le fasi del ciclo di vita degli eventi.
In questi valori trovano corrispondenza i menù realizzati per la Mostra in cui lo chef utilizza il pesce del Nord Adriatico, i branzini della Valle del Lovo, le vongole biologiche di Caorle, il granchio blu della Laguna e molta verdura e frutta di provenienza locale.
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