Le Langhe sono sinonimo di eccellenza enogastronomia, storia e cultura del territorio, custodi di tradizioni antiche e di passione per la terra e per i frutti che essa regala, quando l’uomo la rispetta. Borghi e centri storici dove scoprire il meglio della tradizione gastronomica, dove alcuni piatti, dai “Tajarin” al “Vitello tonnato”, dagli agnolotti al “Fritto misto alla piemontese” hanno segnato come pietre miliari il percorso di ogni vero gourmet. Una cucina di grandissima soddisfazione che si abbina perfettamente alla straordinaria ricchezza enologica di questa terra impreziosita dal disegno dei vigneti sulle colline e dalla eccezionale abilità delle produttrici e dei produttori. Raggiungere Alba, centro di questo territorio, è semplicissimo, con il Sistema Ferroviario Metropolitano un treno ogni ora collega in un’ora e 18 minuti la capitale piemontese a quella delle Langhe.

 

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È proprio nel cuore della città di Alba si trova la Cantina Pio Cesare. Costruita a fine ‘700, è percorsa e delimitata dalle Antiche Mura romane di cinta di Alba Pompeia, che ne fanno da fondamenta e sono visibili in ogni angolo di essa.

Oltre 140 anni di storia dell’azienda condotta da 5 generazioni. Ottanta ettari di vigneti acquistati pazientemente a partire dagli anni ’70, che oggi producono vini che sono capaci di rendere contemporanea la profonda tradizione enologica delle Langhe. Questa capacità di intuire i cambiamenti è insita nella storia della Pio Cesare, che proprio con il suo fondatore inizia a proporre il vino sui mercati esteri. A dimostrazione di questa capacità sono ancora parte del simbolo dell’azienda le medaglie vinte nelle Esposizioni di fine ‘800 e primi ‘900. Due generazioni dopo, saranno Rosy Pio e il marito Giuseppe Boffa a dare nuovo impulso alla Pio Cesare, dedicandosi con particolare attenzione al Barolo che diventa un punto di riferimento.

Con il passare del tempo e con l’arrivo Pio Boffa, 4° generazione, crescono le referenze vinicole e nel 1985 una nuova intuizione porta, in sinergia con la filosofia di famiglia, alla nascita di un "cru multi-cru” il Barolo Ornato. Nello stesso anno, nasce il PiodiLei, tra i primi Chardonnay fermentati ed affinati in piccole botti prodotti nelle Langhe e tra i primi in Italia. Nel 1990 è la volta del Barbaresco Il Bricco, celebrato proprio in questi giorni da Federica Boffa Pio e il cugino Cesare Benvenuto Pio, la quinta generazione di famiglia. Il nome del vino si riferisce al toponimo del vigneto, il “Bricco di Treiso”, fazzoletto di terra sulla sommità di una delle colline più alte della zona, con una vista mozzafiato sulle Alpi e sul Monviso.

 

Questo Barbaresco è nato dalla volontà di Pio Boffa di ascoltare e valorizzare piccole aree dal carattere particolare come alcune parcelle di Nebbiolo situate tra i filari più elevati di questa collina, a circa 400 metri slm, che ne rivelano la sua essenza più fedele.

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Oggi, dopo trent’anni l’annata in commercio è la 2020, frutto di una vendemia

particolarmente felice, “degna del suo 30° anniversario” afferma con un sorriso Federica Boffa Pio e aggiunge “Abbiamo voluto identificarla con una etichetta semplice e speciale, inserendo, in una delle medaglie che la contraddistinguono, l’anno della prima vendemmia e di quella attuale”. Cesare Benvenuto Pio ripercorre la raccolta 2020: “I Nebbiolo hanno goduto di un’estate piuttosto lunga, con temperature mai estreme. I grappoli al Bricco di Treiso sono stati raccolti nei primi giorni di Ottobre al culmine della loro maturazione e hanno dato vita ad un Barbaresco ampio, godibile e con una grande profondità”.

 

Ad Alba, dopo aver visitato la cantina Pio Cesare da non mancare una sosta gourmet in una delle trattorie tipiche per la cucina tradizionale delle Langhe.

Da qui, sempre in treno è possibile proseguire verso Asti fermandosi a Castagnole delle Lanze o a Neive, due splendidi borghi nei cui dintorni si trovano diversi agriturismo e Bed&Breakfast dove gustare cucina, vini e panorama in totale relax.

Rientrando verso Torino, altre fermate e altre stazioni ferroviarie celebri per le loro eccellenze agroalimentari, Bra e Carmagnola, entrambe lasceranno gustosi ricordi.