Costruito negli anni ‘20 del Novecento su progetto generale dell’ingegnere Giacomo Matté-Trucco con la collaborazione del collega Bonadè Bottino, il complesso industriale del Lingotto rappresentò un’importante innovazione architettonica ed ingegneristica voluta da Giovanni Agnelli per lo stabilimento della FIAT.

 

Questo imponente stabilimento introdusse diversi elementi all’avanguardia per l’epoca. La sua fama si diffuse anche grazie alle citazioni del celebre Le Corbusier nella sua opera “Vers une architecture”, particolarmente impressionato dalla pista di collaudo delle automobili situata sul tetto dell’edificio.

 

Oggi il Lingotto è stato trasformato in un centro polifunzionale, mantenendo intatto il fascino della struttura. Questo edificio rappresenta un segno storico e culturale della capitale piemontese, un simbolo dell’anima industriale che Torino ha sempre conservato.

 

Al quarto piano vi è La Pista, ristorante che apre le sue porte agli amanti della buona cucina e delle atmosfere uniche. Circondato da un vasto giardino pensile che ospita ben 40mila piante appartenenti a trecento specie diverse, offre uno scenario mozzafiato con una vista sulle colline torinesi e le Alpi sullo sfondo. 

 

 

La Pista restaurant

Con l’arrivo della nuova stagione, la cucina si rinnova con l’arrivo dello chef Alessandro Scardina, giovane talento di origini siciliane che ha svolto un percorso professionale in Italia e all’estero, dal quale trae ispirazione dai suoi ricordi e viaggi per creare un menù contemporaneo dai sapori intensi. Dotato di una vena creativa eccezionale e di grande equilibrio nei sapori, lo chef non esita a sorprendere con elementi insoliti che si rivelano sempre piacevoli scoperte.

 

Il risultato è una varietà di piatti che rielaborano in chiave contemporanea anche le tradizioni culinarie più autentiche, offrendo un’esperienza gastronomica ricca di suggestioni e nuovi sapori da scoprire.

La Pista restaurant

Vi sono tre menu degustazione.

Trust, il menù più coraggioso e stravagante, contemporaneo e personale, come un “atto di fiducia” verso lo chef. Tra i piatti “Granchio e rafano”, “manzo e ricci”, “merluzzo e mais, banane e bacon” di notevole sapore.

 

Il secondo menù è Botanic World, cinque portate completamente vegetariane con abbinamenti vegetali inaspettati, come “kale e mango acerbo, patata e cocco” o il “primo fiore e Kombucha”.

 

Radici, Gli Essenziali, è il nome del terzo menù che celebra la tradizione e la cucina piemontese con qualche variazione di prodotto, tra cui il vitello tonnato fatto con il sotto filetto alla brace invece del “girello” (classico taglio della tradizione) per un sapore più intenso e gustoso. Da non perdere gli Agnolotti del Plin, rigorosamente con pasta solo tuorli e ripieno ai tre arrosti: coniglio, manzo e maiale. Un piatto del cuore per lo chef.

 

Ad accompagnare lo chef Alessandro Scardina nella sua avventura sul tetto del Lingotto una brigata giovane e appassionata, composta dal sous chef Daniele Lo Grasso, dal maître e sommelier Davide Sterrantino, dal vice maître di sala Mattia Dagnelli e dal pastry chef Evi Polliotto.

 

La Pista è anche un Bistrot situato in via Porta Palatina, nel quartiere storico di Torino, dove si propone una cucina che unisce tradizione e stile contemporaneo. Ispirata alle Vie del Sale, antichi percorsi che attraversano Lombardia, Liguria e Piemonte e legati all’approvvigionamento del prezioso sale utilizzato per la conservazione dei cibi, La Pista offre un’esperienza gastronomica unica che celebra le radici della regione.