La posizione al centro del mediterraneo ha sempre reso la Calabria un approdo naturale dai tempi della Magna Grecia. In epoca romana la coltivazione della vite venne implementata con la nascita di nuovi insediamenti produttivi in quella che sarebbe stata identificata come Calabria Citra, che corrisponde all’attuale area della provincia di Cosenza. Oggi è il Consorzio Terre di Cosenza a riunire oltre settanta aziende e ad essere ambasciatore della qualità enologica di vitigni e territori, dal mare alle colline, alle montagne del Pollino e della Sila.
Il consorzio presieduto da Demetrio Stancati ha scelto Roma e Milano per far sentire la propria voce e, soprattutto presentare i suoi vini. Rossi, bianchi e rosati che hanno carattere e identità, lavorati con cura e rappresentativi delle terre di Cosenza. Parliamo di vigneti ad altezze medie di 600 metri e quindi di vini che hanno spiccata freschezza e mineralità anche per le importanti escursioni termiche. Una ricchezza quella del Consorzio Terre di Cosenza, basata sulla qualità dei vitigni autoctoni a bacca bianca: Greco Bianco, Mantonico, Guarnaccia e Pecorello e a bacca rossa come Magliocco e Greco Nero.
I ventiquattro vini in degustazione sono stati definiti “cartoline liquide di Calabria” dal presidente del consorzio Demetrio Stancati. “Siamo partiti dodici anni fa - racconta il presidente - creando una Dop dalle ceneri delle Dop precedenti della Calabria citeriore. Un percorso che ha portato oggi il Consorzio a raggruppare settanta aziende con un positivo riscontro di bottiglie vendute. Un territorio vinicolo che esiste e vuole farsi conoscere. Questo l’inizio di un percorso di promozione e conoscenza con Roma e con Milano “testa di ponte” al nord, creare attenzione verso il nostro territorio vinicolo nelle città dove l’interesse è alto.
ASCOLTA L’INTERVISTA A DEMETRIO STANCATI
"Stiamo lavorano per ultimare il disciplinare della Dop Terre di Cosenza, con vigneti in altitudine tra 400 e 600 metri su terreni di calcare e granito, affacciati su due mari, lo Ionio e il Tirreno. Vini che presentano diverse espressioni territoriali. Vogliamo - conclude Stancati - presentare non solo i nostri vini ma anche il nostro terroir ricco di biodiversità”.
Un lavoro intenso e importante quello del Consorzio Terre di Cosenza portato avanti con il fattivo contributo di Gennaro Convertini dell’agenzia regionale sviluppo agricoltura, che ha sottolineato la sinergia di tutto il territorio e delle istituzioni locali per valorizzare il patrimonio enologico.
Un territorio quello delle terre di Cosenza tutto da scoprire, per godere, grazie all’enoturismo delle bellezze paesaggistiche, storiche e artistiche.
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