La 32 edizione del Merano Wine Festival è un’occasione davvero unica sia per conoscere e incontrare le produttrici e i produttori che hanno meritato gli ambiti premi delle selezioni di Wine Hunter Awards, sia per approfondire le crescenti tematiche legate alla coltivazione e agricoltura biodinamiche, al rispetto ambientale e alla sostenibilità. Il futuro del vino dipenderà anche da questa tipologia di approcci. Per questa ragione l’evento creato da Helmuth Köcher apre le sue porte il 3 novembre con la giornata “bio&dynamica”, a dimostrazione dell'attenzione per un’agricoltura sempre più sostenibile e con uno sguardo verso il benessere delle giovani generazioni, senza arretrare di un passo in termini di eccellenza.

 

Sabato 4 novembre, invece, in Piazza della Rena, il Mercato della Terra di Slow Food Alto Adige Südtirol verrà intitolato alla memoria di Agitu Ideo Gudeta: l'imprenditrice di origine etiope tragicamente scomparsa nel 2020 e che in Trentino aveva fondato l'azienda casearia “La Capra Felice”.

L'appuntamento con il futuro della viticoltura è fissato quindi per venerdì 3 novembre, nelle splendide sale in stile Liberty del palazzo Kurhaus.

Protagonisti saranno i vini biologici, biodinamici, naturali, orange, PIWI e vini da agricoltura integrata. Grazie alla crescente diffusione di questo segmento del mercato, quest'anno il Merano WineFestival vedrà in esposizione ben 160 produttori e più di 300 etichette bio&dynamica.

 

Puntare su vitigni resistenti e sostenibili - sottolinea Kocher - significa intraprendere la strada migliore e più efficace per una reale viticoltura sostenibile, ridurre drasticamente il numero dei trattamenti, aumentando di molto la tutela dell'ambiente, dei territori e delle persone. Allo stesso tempo, questi vini sono capaci di raggiungere vette di eccellenza assoluta. Ho toccato con mano - prosegue il fondatore - come la drastica riduzione dei trattamenti in queste aziende coincida con un minor consumo energetico".

 

Dallo studio scientifico in collaborazione con “Climate Partners” e condotto presso l'azienda Albafiorita, ma nato da un'idea delle aziende Resistenti Nicola Biasi, emerge ad esempio che la gestione dei vitigni resistenti produce il 37,98% di CO2 in meno rispetto a quella dei vitigni tradizionali. Lo studio pioniere in questo campo ha misurato l'impronta di carbonio nella produzione di vini da varietà tradizionali rispetto a quella prodotta da vini da varietà resistenti. 

Bio&dynamica significa vini che uniscono, partendo dal vigneto fino alla bottiglia, l'eccellenza qualitativa indispensabile per poter essere parte del Merano WineFestival, a un concetto di reale e concreta sostenibilità̀.

Numerosi gli appuntamenti legati all’approfondimento di questi temi.

 

Da non perdere il 3 novembre alle 12,30 all’Hotel Terme la Masterclass che presenterà la La “Brigata Verderame”. Un gruppo, una “ciurma senza capitano” come amano definirsi che nasce dell’amicizia di vignaioli biodinamici, uniti dalla volontà di conservare nel vino il patrimonio dei saperi contadini e salvaguardarne la continuità nel futuro. Abruzzo, Sicilia e Campania, le regioni dove gli amici “Brigata Verderame” producono vini legati dalla manualità della coltivazione della vigna, dall’attenzione al mantenimento della fertilità dei suoli, dalla biodinamica e dalla spensierata convivialità. Le aziende parte del progetto sono dei microcosmi organici a ciclo chiuso che applicano i principi della biodinamica certificata Demeter.

Per saperne di più e approfondire questa tradizione unica, si terrà una Masterclass venerdì 3 ottobre alle 12,30 presso Hotel Terme.

Per raggiungere Merano dalle principali città italiane, Frecciarossa fino a Bolzano e, sistema regionale per arrivare nella città dove è facile immergersi nelle atmosfere di Sissi, imperatrice d’Austria, tra palazzi e giri di valzer.