Poco meno di un’ora di Frecciargento da Milano e il Lago di Garda sarà davanti a voi nel borgo lacustre di Desenzano del Garda. A brevissima distanza Sirmione con le celebri grotte di Catullo e le Terme dalle benefiche acque, mentre nel primo entroterra si può scoprire uno dei territori vinicoli più interessanti del Nord: il Lugana.

Lago di Garda

Si può iniziare con la visita della Villa Romana di Desenzano, sito archeologico importantissimo per tutta l’area. Il territorio bresciano, infatti, a partire dallo stesso capoluogo, è ricco di resti romani, ville, mosaici e testimonianze dell’epoca classica. Nel 1921 a Desenzano iniziarono gli scavi per la costruzione di una casa, ma ben presto vennero interrotti al ritrovamento dei primi mosaici policromi. Gli studi hanno evidenziato più fasi costruttive: la Villa Romana come la conosciamo oggi risale al IV secolo d.C.

Una piacevole passeggiata sul lungolago a partire da piazza Malvezzi per godersi l’atmosfera di pace e relax tipica di questi luoghi. A pochissima distanza Sirmione con la sua penisola che si protende nelle acque del lago e magnifici paesaggi. Posto a guardia dell’unico punto d’accesso via terra al centro storico della città, il Castello Scaligero è una rocca costruita intorno alla metà del XIII secolo durante l’epoca scaligera, una dinastia che governò la città di Verona per centoventicinque anni. Si tratta di uno dei rari esempi di fortificazione lacustre nonché di uno dei castelli più completi e meglio conservati d’Italia. 

Dopo le visite, è il momento di godersi una cucina di ottimo livello, molti i ristoranti affacciati sull’acqua, tra questi potete affidarvi a Roberto Stefani, chef del ristorante Tancredi, interprete del territorio con creativa sostanza e ghiotta concretezza. Da scegliere un tavolo con vista, ovviamente.

Lasciando alle spalle le sponde del Lago di Garda, il nostro itinerario prosegue alla scoperta del territorio del Lugana, dove si producono ottimi vini. La presenza della vite in quest’area risale a tempi remoti, almeno all’Età del Bronzo, ed è documentata dai famosi vinaccioli di Vitis Silvestris ritrovati presso le palafitte di Peschiera del Garda. Ci sono poi le tradizioni leggendarie riferite al celebre poeta Catullo e al re ostrogoto Teodato, cui si sono aggiunte nel tempo un numero considerevole di citazioni storico-letterarie, come quella relativa alle “bellissime uve” che Isabella d’Este Gonzaga assaggiò presso i ruderi della villa romana di Sirmione durante il suo viaggio verso il Garda.

Lago di Garda

Ma è solo con gli “squisiti Trebulani” cantati nel “De naturali vinorum historia” (1595) di Andrea Bacci e con il vino “gagliardo e soave della fangosa Lugana” descritto da Ottavio Rossi nelle sue Memorie bresciane (1693) che il vino bianco di queste terre comincia a ottenere le sue prime, specifiche, menzioni storiche. Ai primi del Novecento, le parole di don Giuseppe Lenotti riportate nel suo “Cenni storici e statistici di Pozzolengo” fotografano in maniera molto efficace lo scenario del Lugana contemporaneo come una fertile pianura coltivata quasi tutta a viti, che produce un vino bianco di ottima qualità e di gran pregio.

Racchiusa nel magico quadrilatero gardesano che ha nei comuni di Sirmione e Pozzolengo i propri apici verticali, e in Desenzano e Peschiera quelli orizzontali (il quinto comune è rappresentato da Lonato), la denominazione Lugana si sviluppa lungo la piana morenica a sud del lago di Garda, a cavallo di due province (Brescia e Verona) e di due regioni (Lombardia e Veneto). Raffinato bianco lacustre, il Lugana si avvale del benefico microclima temperato del lago, nasce da terreni argillosi, proviene da una particolare varietà locale di trebbiano chiamata “turbiana” che ne garantisce la struttura, profuma di fiori di campo e agrumi ed è oggi uno dei vini italiani di maggior successo.

Lago di Garda

Per scegliere quali cantine visitare e assaggiare le diverse tipologie di Lugana Doc, tera le quali anche Riserve (il Lugana è un bianco capace di reggere con grande eleganza l’incedere del tempo), Vendemmie Tardive e una piacevole bollicina, è sufficiente consultare il sito del Consorzio di Tutela del Lugana doc, per trovare l’elenco degli oltre 90 produttori associati. Tra i grandi nomi come Ca’ Maiol o Zenato che fanno la storia di questa denominazione, anche piccole cantine, veri e propri gioielli del territorio.

Tra una degustazione e l’altra, da non perdere l’assaggio delle specialità alimentari della zona, tra le quali c’è solo l’imbarazzo della scelta. Olio EVO, Mostarda e Limoncello, prodotti rigorosamente in zona, spesso dalle stesse aziende vitivinicole. E ancora, Caviale “made in Brescia” da Storioni allevati localmente, Zafferano e Salame De.Co. di Pozzolengo, la Formaggella della vicina Valle Sabbia, la farina del Garda De.Co. di Bedizzole, Miele. Infine una delicata gelatina a base di Lugana da abbinare a formaggi e bolliti.