Filippo e Barbara Scienza, con il figlio Riccardo, hanno scelto di prendere in mano l’azienda vinicola di famiglia avviata dai nonni, applicando al proprio lavoro e alla produzione dei vini, valori precisi e molto “trentini” rispetto del territorio, tradizione e impegno, il tutto senza rinunciare ad una spiccata vena innovativa. Vallarom, sette ettari vitati e certificati Bio Vegan, è una delle prime realtà vinicole che si incontrano entrando da sud in Trentino, situata di fronte al suggestivo Castello di Sabbionara d’Avio. Oltre a produrre una delle migliori espressioni del Pinot Nero trentino questa azienda è famosa per il Moscato Giallo, il Marzemino e per il Lambrusco a Foglia Frastagliata.
«Fin dai primi anni di produzione - racconta Filippo Scienza - a Vallarom siamo sempre stati sperimentatori, sia in vigna che in cantina, ma la gestione agronomica è sempre stata di tipo convenzionale. Quando ho preso il posto dei miei nonni, dopo aver studiato all'istituto San Michele all'Adige e dopo importanti esperienze in Borgogna, Toscana, Germania e Stati Uniti, ho realizzato che bisognava fare un passo indietro e tornare ad un tipo di viticoltura più amica dell'ambiente e libera dai pesticidi chimici, per dare un prodotto vero e realmente figlio dell'ambiente, del territorio, delle mie mani e delle stagioni».
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Un lavoro intenso con l’obiettivo della certificazione biologica più evoluta che ha avuto bisogno di tempo e di grande attenzione. Mantenere l'equilibrio è stata una delle principali difficoltà affrontate dalla famiglia: «Per riuscirci - prosegue Scienza - ho provato ad unire le mie conoscenze scientifiche e moderne con la mia esperienza diretta, di una viticoltura e produzione rispettosa. Per esempio, non dirò mai che i miei vini non contengono anidride solforosa, visto che si sviluppa naturalmente durante la fermentazione, ma posso dire che aggiungo, sempre e solamente, il minimo indispensabile e solo se necessario. Il mondo è inquinato ovunque e credo che dovremmo tutti impegnarci a cambiarlo, senza raggiungere conclusioni inutili ed esasperanti. Parto con questo spirito, ovviamente seguendo lezioni e cercando di capire cosa è meglio per il mio terreno, in base al clima e alle piante».
Alla fine degli anni ‘90, Scienza sottoscrive il memorandum d'intesa dell'unione dei produttori del Trentino che limita (unico esempio in Italia), anche nella viticoltura tradizionale, molti prodotti altamente tossici. Il risultato è una gamma di vini, decisamente identitari del territorio, con un loro preciso carattere, unici per certi versi e capaci di eleganza e sostanza.
Tra le etichette da provare di Vallarom, il “Vò millesimato”. Vendemmia manuale, una soffice pressatura e fermentazione in vasche di acciaio a temperatura controllata. Dopo 30 mesi di affinamento sui suoi lieviti viene degorgiato senza dosaggio. Vino di corpo ed eleganza, profumi di crema pasticcera, gusto fresco, sapido e persistente. Il “Pinot Nero Filippo Scienza”, l’uva viene vendemmiata a mano e diraspata delicatamente. Fermentazione in tino tronco-conico e affina, tra i 14 e i 16 mesi in barriques nuove e di secondo e terzo passaggio. Ottima struttura, al naso presenta la frutta del bosco sia freschi, note di spezie. Al palato rotondo e intenso concede un piacevole e persistente finale.
Da notare il Moscato Giallo e un piacevole e interessante blend di uve bianche, rifermentato in bottiglia con il fondo. Il “Vadum Caesaris metodo familiare”. Una bollicina fresca e di grande gioia con profumi delicati di frutta e un sorso morbido e ben bilanciato in acidità. Il Foglia Frastagliata, dalle particolari uve Lambrusco a foglia frastagliata, presenta una notevole struttura con profumi di spezie e frutti neri. Perfetto con salumi o piatti di carne tipica del Trentino.
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