Una storia di famiglia molto bella quella che unisce Paola e Lorenzo Bagnoli, biscugini e proprietari della Fattoria La Leccia sulle colline della Val di Botte vicino a Montespertoli nel cuore della Toscana e del Chianti, e il nonno Renzo Bagnoli che, con il fratello Sergio, fonda, subito dopo la Seconda guerra mondiale, il celebre marchio di gelati Sammontana. La fattoria La Leccia venne infatti acquistata dai due fratelli in nome delle origini contadine, ma poi abbandonata dal punto di vista agricolo. Fu infatti Paola a riscoprirla per caso, redendola nuovamente attiva.

Ma andiamo con ordine. Renzo e Sergio Bagnoli compravano il latte alla latteria Sammontana e preparavano il gelato. Il salto di qualità avvenne con una macchinetta per i gelati comprata dagli Americani che tornavano dalla guerra. Cominciò tutto da lì e ancor oggi stecco o coppa golosa sono sinonimi dell’azienda.

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Paola, invece, non si occupa di gelati, ma un giorno, durante un trekking in campagna si imbatte in un vigneto abbandonato. «L’ho subito riconosciuto - racconta con passione - era quello della Leccia. Il mattino dopo ero in studio da mio zio, al quale chiedo di potermi occupare della fattoria. Ho insistito un po’ ma, ottenuto il permesso, ho chiesto a Lorenzo e sua sorella Sibilla se volessero affrontare con me questa avventura e oggi siamo qui».

L’incontro con Paola e Lorenzo avviene a Firenze in una bella casa che hanno chiamato Casa di Paola, affacciata su piazza Ognissanti, una sorta di foresteria per accogliere gli ospiti, degustare i vini, apparecchiando una cena raffinata e conviviale. Paola e Lorenzo raccontano del recupero de La Leccia, prima le vecchie cantine, poi una nuova bottaia, la zona di affinamento e infine una area degustazione. La parte enologica viene avviata insieme a validi professionisti, con l’obiettivo di recuperare i vigneti di famiglia, per rendere quel luogo nuovamente in grado di produrre buoni vini.

Quindi valorizzazione dei vitigni autoctoni e diversificazione produttiva. Successivamente la realizzazione di un metodo classico Pas Dose, affinato minimo 36 mesi. E ancora, la nascita di un Trebbiano che vinifica in acciaio, passa in legno e riposa un anno in bottiglia, grande e nobile espressione del territorio. Un vino straordinario. Non mancano ovviamente i rossi a base Sangiovese di grande bevibilità, come il Chianti Superiore 2020.

L’azienda oggi conta 20 ettari vitati e 96 a bosco e ulivo. Trentamila bottiglie la produzione annua con l’intenzione di non aumentarla, bensì far crescere sempre la qualità. Il mercato italiano rappresenta per Fattoria La Leccia l’80% del totale. «Faremo nascere una sorta di Associazione dei viticoltori di Montespertoli uno dei comuni più vitati di Toscana. Era la riserva del fiasco, insieme ai polli e al pane di grani antichi» affermano Lorenzo e Paola.

Con lo sguardo dalle finestre che vedono l’Arno, si degusta il buonissimo Trebbiano, identitario, complesso e di grande eleganza. Il Chianti 2021 superiore Docg. Al naso fresco ed equilibrato in sapidità, una beva semplice e diretta, caratteristica di Montespertoli. Il Chianti superiore Docg 2020, dal bel naso rotondo e fruttato con equilibrio, presenta un ampio spettro olfattivo e piacevole freschezza. Da apprezzare una nota sapida di bell’aspetto. Infine il Leccino, Sangiovese in purezza. Naso pieno ed elegante, raffinato, di bella declinazione speziata e territoriale. Al palato perfettamente equilibrato in acidità, è pronto brioso, fresco e di grande beva.