«Francesco lavora nella finanza a Londra e tutte le mattine alle sette, anche quando a Londra sono le sei, telefona a tutti i responsabili della cantina. Conosce tutto ciò che avviene in ogni istante, forse perché in realtà, vorrebbe essere qui anche lui.» Con queste parole la signora Patrizia Cateni descrive la passione per il Chianti e per l’attività agricola e vinicola del figlio Francesco, manager di grande successo nella finanza della city londinese e proprietario dal 2014 della tenuta La Sala del Torriano.

«Dopo la maturità, Francesco ha passato un periodo in Argentina, nelle terre Gauchos - racconta ancora la signora Patrizia - innamorandosi dei valori dell’agricoltura, tanto che voleva studiare agraria. Poi decise di iscriversi a economia, attraverso la quale migliorare il mondo agricolo.»

 

Fu il nonno materno Pietro Cateni ad acquistare la tenuta Il Torriano negli anni ‘30, quaranta ettari suddivisi tra vigneti e uliveti nella parte alta dei colli tra il Castello di Bibbione e Tignanello, nel comune di San Casciano Val di Pesa (FI).

Nel 2011 Francesco, primogenito di Pierluigi Rossi Ferrini, e Patrizia Cateni divengono titolari del Torriano e rinnovano con entusiasmo e capacità manageriale l’organizzazione aziendale. Nel 2014 è il figlio Francesco Rossi Ferrini ad acquistare La Sala, concludendo un progetto agronomico importante, partito nel 1941, con la proprietà de Il Torriano, ora anche agriturismo, che vanta splendide vigne di Sangiovese e Merlot nella frazione di Montefiridolfi.

Subito dopo l’acquisto de La Sala, Francesco ha intrapreso un lavoro importante di ammodernamento in cantina e in vigna, convertendo l’azienda all’agricoltura biologica e non solo. Gli obiettivi finali sono la sostenibilità, e il raggiungimento della qualità dei prodotti nel rispetto dei terreni e della biodiversità naturale.

Oggi gli ettari di proprietà sono oltre 70, tutti all’interno della zona del Chianti Classico, dei quali 32 vitati e circa 40 ettari destinati a olivi e bosco, tutti i vigneti sono collocati tra i 150 m s.l.m e i 350 m s.l.m.

A curare la parte enologica con esperienza e grande passione è Ovidio Mugnaini con la consulenza esterna di Stefano Di Biasi. Appassionato dei vitigni autoctoni, ha avviato un esperimento molto interessante vinificando in anfora il Pugnitello, vitigno storico quasi abbandonato. Marco Giacopelli cura la parte commerciale e di marketing dell’azienda tra l’importante presenza sui mercati esteri e lo sviluppo della diffusione in Italia.