L'oliva taggiasca è arrivata in Liguria nel 1600 grazie ai frati benedettini. Pressata a freddo con l'aiuto del gumbo (una pietra del territorio) e della forza dell'uomo o dell'animale, ha permesso di ottenere un prodotto come l'olio extra vergine di grande qualità.

Piccola e aromatizzata, è da 190 anni il lustro della famiglia Mela, proprietaria del Frantoio Sant’Agata di Oneglia. Altissima qualità e rigore nei controlli, uniti ad una grande tradizione e ad una semplicità di azione, solo apparente, perché in realtà le olive vanno lavorate con estrema cura.

Foto: casse di olive taggiasche a Oneglia

Con il passare delle generazioni sono arrivate anche le ultime tecnologie in fatto di spremitura e lavorazione. Antonio Mela, insieme alle figlie Serena e Cristiana, ha introdotto cinque “Gramole”, così si chiamano le macchine per la spremitura di ultimissima generazione.

Ascolta l'intervista a Cristiana e Serena Mela:

Dall’aspetto avveniristico, questi macchinari sono gestiti da un tablet che consente di controllare ogni operazione, incluso l’ingresso dell’ossigeno.

I passaggi del procedimento non sono mutati con il tempo, la pasta di olive esce infatti dalla Gramola e passa in una successiva apparecchiatura, che separa il liquido dalla sansa, poi ancora un passaggio nel separatore e una centrifuga che divide l’olio dall’acqua. In 60 minuti dalle olive si arriva all’olio.

Modernità ed efficienza nella parte dell’azienda dedicata a imbottigliamento, etichettatura, stoccaggio e spedizione. Ogni singola bottiglia ha un codice a barre che traccia l’intero percorso dall’ulivo alla tavola.

Foto: peperoncini ripieni di olive

Un luogo davvero suggestivo, che si raggiunge in brevissimo tempo da Imperia, e dal quale si gode un bellissimo colpo d’occhio sulla Liguria del vicino entroterra, così ricca di eccellenze agroalimentari immerse in una natura a tratti ancora ruvida e a tratti dolcissima.

I Mela al loro frantoio producono diverse tipologie di olio, intenso e vivace, deciso e fruttato, e alcune sono frutto della selezione di piccoli “fazzoletti” di uliveto e le olive provengono solo da lì. Come accade per i vini con i “Cru”.

Il “damare”, ad esempio, è realizzato esclusivamente con olive taggiasche (più piccole e scure delle classiche) coltivate su terrazzamenti che respirano il mare e raccolte a mano.

Inoltre sono davvero golosi i sott’olio, dai carciofini ai peperoncini ripieni alle olive stesse. Solo olio per conservare il prodotto, così da preservare sapore e profumi.

Da provare le olive essiccate, perfette come aperitivo insieme ad un calice di Vermentino ligure oppure gli “amaretti con le olive” che aggiungono al tipico biscotto un tocco di sapore in più, grazie alle olive taggiasche candite.

L’olio è senza dubbio un prodotto che rappresenta in modo totale l’identità del territorio, e al Frantoio Sant’Agata di Oneglia lo sanno bene, la tutela della natura e degli ulivi è basilare rispetto alla coltivazione e alla successiva produzione.

Anche il design e l’artigianato vengono utilizzati per valorizzare il prodotto, dalle bottiglie con particolari etichette, a quelle in ceramica, bellissimi oggetti.

A poca distanza dall’attuale sede sono visitabili gli uliveti con degustazione in campagna e l’antico frantoio quello che risale al 1827, un pezzo di storia della produzione italiana.