foto di apertura: Bruno Bruchi

È lo scultore Emanuele Giannelli il protagonista della 52° edizione di Forme nel Verde, la rassegna ideata nel 1971 da Mario Guidotti. Lo splendido scenario degli Horti Leonini, giardino cinquecentesco nel centro storico di San Quirico d’Orcia, è come di consueto la location principale della rassegna di arte contemporanea curata da Carlo Pizzichini.

 

Romano di nascita ma toscano d’adozione, Giannelli è un artista amante dalla contemporaneità e delle sue derive. Nelle sue opere, equilibrio perfetto tra arte figurativa e arte concettuale, l'artista riesce ad immortalare tutto il caos del contemporaneo, senza darne giudizio.

 

La mostra si intitola Arbitrium e prende il nome da una delle opere iconiche dell’artista: Mr Arbitrium, che dopo il successo di Firenze è oggi in Ucraina installato a fianco del Grande Teatro dell’Opera di Leopoli quale simbolo di forza e resilienza in supporto del popolo ucraino e contro la guerra.

foto Bruno Bruchi

 

Il curatore e l’artista hanno deciso di mantenere a Leopoli la scultura per dare maggiore forza alla missione pacifica del gigante di Giannelli, ma anche per accogliere due versioni più piccole di Mr. Arbitrium, realizzate appositamente per San Quirico e installate una di fronte all’altra davanti alla splendida Collegiata.

 

Le opere, 38 in totale, proseguono nella vasca termale del centro storico di Bagno Vignoni, a pochi chilometri da San Quirico, qui Giannelli ha inserito un’installazione di diciotto Monkey. Le scimmie-selfie intente a beffarsi dell’osservatore imitando i gesti ormai più consueti dell’uomo come l’utilizzo dello smartphone o lo scatto di foto in ogni momento della propria giornata, mettono in guardia dal rischio di totale alienazione mentale che deriva da tali gesti.

 

Forme nel verde 2023 ospita, inoltre, nello storico Palazzo Chigi di San Quirico una personale di Giannelli con sculture in ceramica realizzate dall’artista con tecnica Raku e le mostre “Ceramica a Palazzo” e “Sculture a Palazzo” dove è possibile ammirare le opere di allievi e docenti delle Accademie di Belle Arti di Carrara, Firenze, Bologna e Brera.