In cover, Andy Warhol, La sedia elettrica (1964)

TORINO

L’arte tra fine ’800 e il Secondo dopoguerra spopola nelle mostre all’ombra della Mole. In ordine cronologico si parte con Fattori. Capolavori e aperture sul ‘900, alla Galleria Gam fino al 20 marzo 2022, retrospettiva su un maestro che interpretò in modo innovativo i temi risorgimentali. Segue Parigi era viva, al Museo Accorsi-Ometto fino al 30 gennaio, che ripercorre gli anni 1928-33 vissuti dagli italiens de Paris: autori come Giorgio de Chirico, Filippo de Pisis e Alberto Savinio, che irruppero nella capitale culturale europea ridisegnando le sorti della pittura italiana. Si chiude con Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto, alla Pinacoteca Agnelli fino al 13 febbraio, con artisti come Marc Chagall, Alberto Giacometti, Henri Matisse, Joan Miró, che condivisero il progetto dei galleristi Marguerite e Aimé Maeght di creare un luogo per l’art vivant in Provenza.

Giovanni Fattori, La strada bianca (1887 circa) © Istituto Matteucci, Viareggio

MILANO

L’Impressionismo e Claude Monet, due motivi di attrazione artistica a cui non si può resistere. Cinquantatré opere del pittore, provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi, sono tutte da godere nella mostra Monet, fino al 30 gennaio 2022 a Palazzo Reale. Il percorso traccia l’intera parabola del maestro attraverso le tele che custodiva nella sua casa a Giverny e non volle mai vendere. Tra queste, immancabili, le Ninfee (1916-1919) e Le rose (1925-1926), il suo ultimo capolavoro. Al Museo del Novecento, invece, fino al 27 marzo gli spazi espositivi sono dedicati a Mario Sironi. Sintesi e grandiosità, un’approfondita retrospettiva a 60 anni dalla sua morte. Più di 100 opere che ricostruiscono la sua biografia, dalla giovanile stagione simbolista fino all’ultima opera, Apocalisse.

Claude Monet, Lo stagno delle ninfee (1917-1919 circa), Musée Marmottan Monet, Parigi © Musée Marmottan Monet, Académie des beaux-arts, Paris

CATANIA

Da un lato il più importante rappresentante della Pop Art, l’artista più fotografato al mondo, dall’altro il più chiacchierato esponente della street art che, paradossalmente, ha fatto dell’anonimato il proprio segno di riconoscimento. La mostra Warhol Banksy, al Museo Platamone dal 19 novembre al 6 giugno 2022, crea un confronto, attraverso più di 100 opere, tra due geni che hanno cambiato il modo di intendere l’arte negli ultimi 50 anni. Un altro appuntamento da non perdere nella città siciliana è Territori intermedi, personale di Gabriele Basilico, maestro nella fotografia di paesaggi urbani. Oltre 60 scatti stampati appositamente per il Castello Ursino, che li accoglie fino al 6 gennaio, mai pubblicati o presentati prima perché realizzati come studi o sacrificati dalle committenze.

GENOVA

Due grandi nomi in mostra a Palazzo Ducale. Fino al 20 febbraio 2022, la grande antologica Escher è dedicata a uno degli artisti più amati a livello globale, creatore di immagini irreali di un mondo impossibile diventate icone dell’arte moderna. Distribuite in otto sezioni, sono oltre 200 le opere più rappresentative, tra cui Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Giorno e notte (1938). Il secondo appuntamento da non perdere è con la mostra Hugo Pratt. Da Genova ai Mari del Sud. Corto Maltese, la sua creatura, viene omaggiato per la prima volta nella città dove è nato. Fino al 20 marzo, sono esposti 200 pezzi tra tavole e acquerelli che narrano le storie del famoso avventuriero, in un mondo di donne seducenti, ribelli, indipendentisti e indiani che si muovono su uno sfondo di boschi e praterie.

Hugo Pratt, Corto Maltese, una ballata del mare salato (1976)

FIRENZE

Un capolavoro assoluto è esposto nella mostra Un ospite da Vienna: Jacopo Strada di Tiziano, a Palazzo Pitti fino al 16 gennaio 2022. L’opera, in prestito dalla capitale austriaca, ritrae il colto antiquario e studioso lombardo, ma anche architetto, orafo, scrittore e mercante d’arte, vissuto nel ’500. Salto di secoli, invece, per Jeff Koons. Shine, a Palazzo Strozzi fino al 30 gennaio, la più grande monografica dedicata a un artista che con le sue opere giocose e colorate critica la società contemporanea. In piazza della Signoria e a Palazzo Vecchio, fino al 2 febbraio, l’esposizione Francesco Vezzoli in Florence omaggia il primo italiano vivente a realizzare un’opera concepita per la famosa piazza: Pietà, un monumentale leone rampante.

Francesco Vezzoli, Pietà (2021)

NAPOLI

Partenope brilla con mostre sull’universo femminile. Tappa obbligatoria Frida Kahlo - Il caos dentro, a Palazzo Fondi fino al 9 gennaio 2022, un percorso nell’intimità della pittrice latino-americana che ha reso emblematico il rapporto tra arte e corpo. Sempre in ambito pittorico, il Complesso della Pietrasanta ospita, anche in questo caso fino al 9 gennaio, Monne e Madonne, in cui le pennellate di Luca Giordano, Francesco Solimena, Filippo Vitale e Fernando Botero, tra gli altri, raccontano la donna terrena e spirituale.

Frida Kahlo, Autoritratto con bonito (1941) © Banco de México Diego Rivera & Frida Kahlo Museums Trust, México D.F.

Articolo tratto da La Freccia

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