Una delle cappelle della Via Sacra del Sacro Monte di Varese
È oramai sera inoltrata quando raggiungo telefonicamente Attilio Fontana. Il presidente della Regione Lombardia sta rientrando nella sua Varese, dopo un’intensa giornata dedicata all’emergenza che stiamo vivendo e che ha colpito questa zona in modo tragico.
Presidente, come affronteremo il domani?
La ripresa sarà particolarmente complessa, dovremo cambiare completamente alcune nostre abitudini di vita, almeno fino a quando non sarà disponibile un vaccino che ci tuteli dal virus. Dovremo coordinare la sicurezza sanitaria con la ripresa delle attività. Può sembrare semplice, ma è molto complesso, ci vorrà tempo e impegno.
Avete ragionato sulle strategie per la ripresa economica?
Stiamo studiando diversi scenari, ascoltando e preparando proposte, secondo il metodo di questa amministrazione. Ovvero il confronto con tutte le parti sociali, rappresentanze produttive, associazioni di categoria, sindacati e università della nostra regione, per trovare risposte condivise. Vogliamo raccogliere il parere di tutti in merito ai nostri progetti. Operativamente, convochiamo il tavolo territoriale per lo sviluppo e i tavoli tematici, che si riuniscono per consegnare proposte concrete. La Lombardia metterà idee, creatività, capacità di impresa e le condividerà con il territorio. Anche se rimarrà una proposta, perché le scelte spettano poi al Governo e a livello regionale possiamo intervenire solo per stringere tali decisioni.
La ripartenza avverrà in maniera omogenea in tutto il Paese?
Ritengo che non si possa fare diversamente per molte ragioni, non ultima il fatto che esiste una tale interconnessione fra le attività che una ripartenza disomogenea, a pezzetti, creerebbe più confusione che benefici.
Il turismo è una voce importante in Lombardia, come lo sosterrete?
È una voce tanto importante quanto delicata da far ripartire. Innanzitutto si tratterà di convincere la gente a fare un viaggio, una vacanza, una visita a una città d’arte, come faceva prima, anche se con modalità nuove, che dovranno diventare valori acquisiti per ogni singolo cittadino. Avvieremo iniziative per la promozione del turismo, per rilanciarlo insieme al settore dei ristoranti e dei bar, che stanno soffrendo in maniera drammatica.
Cosa resterà a livello sociale di questa esperienza?
La dimostrazione di una grande coesione, della riscoperta di essere una comunità incredibilmente importante e forte. Resterà molto da ricostruire, ma la forza morale dimostrata in questo periodo sarà quella che consentirà alla Lombardia di ricominciare a volare. La capacità di reagire alla dimensione di ciò che è accaduto è la dimostrazione della forza che i lombardi generano nei momenti di difficoltà.
Che rapporto ha con i cittadini?
Di condivisione e collaborazione, nonostante qualcuno cerchi di gettare ombre per incrinare questo buon rapporto. Dimostreremo la verità affinché chi ha dubbi sul nostro operato si convinca che sono infondati. Ho apprezzato molto anche il rispetto, direi rigoroso, verso le regole e le limitazioni alla libertà, che ha confermato altrettanto rispetto per le istituzioni e per i valori alla base della società civile.
Quale immagine le resterà a ricordo di tutto questo?
Il pianto di un medico ospedaliero, di grande esperienza, che temeva di dover giungere a decidere quali pazienti salvare e a quali rinunciare. Le iniziative poste in essere ci hanno consentito di non arrivare mai a quel punto. Quel momento mi ha segnato in maniera molto profonda.
Quando sarà possibile, dove andrà a farsi una bella passeggiata?
Da Campo dei Fiori al Forte di Orino, al Sacro Monte di Varese, fermandomi in tutte le cappelle. Non so se la completerò il primo giorno, perché i muscoli sono intorpiditi, ma in due tappe senz’altro.
Intervista a Ivana Jelinic, amministratrice delegata di Enit
28 febbraio 2024
La donna senza fissa dimora scomparsa nel 1983
02 febbraio 2024