Non è la più piccola ferrovia al mondo, quel primato rimane infatti a Città del Vaticano (lunga poco più di un chilometro con solo poche centinaia di metri in territorio pontificio). È però, la ferrovia che appartiene allo Repubblica più antica del mondo ed è l’unica che ha nel suo nome quello di una nazione. È la Rimini – San Marino, una linea nata nel 1932, oppressa nel 1944 e che nel corso del tempo ha generato una grande attenzione fino a riuscire ad essere riaperta, seppur per pochi metri, proprio in questi giorni.

C’è tempo fino all’8 gennaio per salire sul cosiddetto “Treno bianco azzurro”, convoglio a scartamento ridotto che è stato rimesso in sesto per fare un brevissimo tratto, ricco di suggestione ed evocazione storica. L’iniziativa, voluta dal governo sammarinese, è nata anche grazie al comitato tecnico esecutivo presieduto da Fondazione FS e ha avuto tra i suoi promotori l’Associazione Treno Bianco Azzurro. Quest’ultima è una realtà, nata nel 2012, che riunisce un gruppo di appassionati di storia e ferrovia e che ha nel cassetto dei sogni il desiderio di poter arrivare, un giorno, in Italia con un treno di San Marino.  

«Per ora si tratta di poche centinaia di metri – ha dichiarato a FSNews il presidente dell’associazione Alessandro Rattini – ma per noi è già qualcosa di storico, è una linea ferroviaria unica al mondo. Ci sono turisti che vengono da paesi come Austria e Norvegia che, quando in vacanza nella nostra piccolissima Repubblica, ci chiedono informazioni su questo treno. Per noi è un orgoglio». In questi giorni di riattivazione del breve tratto, relativo alla galleria Montale nei pressi del monte Titano, sono stati oltre mille i curiosi che sono saliti sul convoglio, numeri grandi per uno Stato piccolo come San Marino. Il breve viaggio è anche l’occasione per farsi raccontare la storia di questa linea ferroviaria. «La linea nasce negli anni ’30 grazie all’Italia– ha raccontato ancora Alessandro Rattini – una convenzione tra le due nazioni. La vostra ci avrebbe fatto la linea ferroviaria, noi avremmo concesso una stazione di radio diffusione che in quell’epoca rappresentava un mezzo di comunicazione molto importante. Tra l’altro è proprio per questo accordo che ancora oggi la RAI detiene partecipazioni nel capitale di San Marino RTV, la principale emittente radiotelevisiva nazionale di San Marino». 

Treno, comunicazione, Italia e San Marino un viaggio tra storia, geografia e vicinanza culturale tra due repubbliche che, seppur diverse per dimensioni, sono sempre state molto unite nelle decisioni importanti. Proprio per questo forte legame il coinvolgimento, per la prima volta in un contesto estero, di Fondazione FS è sembrato quasi naturale. Recentemente, inoltre, l’Associazione Treno Bianco Azzurro ha pubblicato un libro “La ferrovia elettrica Rimini San Marino” con la prefazione di Luigi Cantamessa, Direttore generale della Fondazione FS. Il volume, presentato pubblicamente il 28 dicembre, è stata anche l’occasione per Luigi Cantamessa di spiegare quanto il treno di ieri, debba essere il protagonista del domani.

 

«La linea Rimini San Marino – ha affermato il Direttore di Fondazione FS – ha mosso nella sua esistenza più emozioni che viaggiatori. Una storia particolare, simile a quella di altre ferrovie italiane. Frutto di una moda degli anni ‘60 che ha visto l’automobile privata essere preferita al treno spazzando via opere che sarebbe state oggi fondamentali, bastava ammodernare e invece sono state dismesse. Errori del passato con i quali dobbiamo fare pace ripristinando queste opere. Le ferrovie non sono infatti monumenti nel deserto, ma infrastrutture nate per trasportare turisti e pendolari. Per questa ragione i tentativi di far rinascere la Rimini San Marino non devono cessare, perché in questo periodo storico anche la politica, non solo nazionale ma europea, ha compreso che il treno è il miglior mezzo di trasporto».

Dopo l’8 gennaio, conclusasi l’iniziativa, quali saranno le prossime mosse per la suggestiva linea ferroviaria? «Il ripristino del Treno Bianco Azzurro stimola i sogni – ha risposto Federico Pedini Amati, segretario di Stato per il turismo di San Marino - ma oggi può divenire realtà con un investimento minimo rispetto a quelli che potrebbero essere i benefici di tale iniziativa. Mi impegnerò con convinzione, come già dimostrato, per il recupero e il ripristino del Treno Bianco Azzurro, almeno per la tratta Borgo Maggiore – Città, quale mezzo alternativo alla Funivia per la creazione di nuovi flussi, quale trasporto, sostenibile, per il decongestionamento del traffico in Centro Storico, quale opera di interesse storico e soprattutto quale attrazione turistica senza eguali. Oggi, in Italia e in Europa, le ferrovie recuperate attirano turisti e creano indotto. Credo che la Repubblica di San Marino non debba farsi scappare questa occasione».