(Stra)ordinarie. Come sono tante storie, mete, firme e protagoniste di questa Freccia di ottobre. A iniziare da Paola Cortellesi che, da regista esordiente, inaugura con il suo film la 18esima Festa del cinema di Roma, della quale Ferrovie dello Stato Italiane è anche quest’anno sponsor. (Stra)ordinaria è anche la protagonista della sua pellicola, con il suo coraggio di rovesciare i piani prestabiliti e immaginare un futuro migliore, non solo per lei. Siamo in una Roma da poco uscita dalla guerra, lei è moglie e madre in una famiglia di stampo patriarcale. In quell’humus socioculturale vige nei confronti delle donne quell’idea di possesso che, come un fiume carsico mai prosciugato, ancora oggi riemerge subdolamente e alimenta derive violente, fino a tingere di sangue tante pareti domestiche. Troppe, fosse anche una sola. 

Senza scomodare la tragedia greca né il dramma di Pia de’ Tolomei, raccogliendo però di quest’ultima almeno la preghiera rivolta a Dante nel Purgatorio – «ricorditi di me» – basta la nostra storia recente a far comprendere la drammatica attualità del tema. Se gli anni nella seconda metà dei ‘40, quando è ambientata la pellicola di Cortellesi, sono quelli che vedranno concesso alle donne il diritto di votare, ne occorreranno poi ben 35 perché dal Codice penale si estirpino le malerbe del delitto d’onore e del matrimonio riparatore. E poi altri 15 perché lo stupro sia considerato un reato contro la persona. Era il 1996, appena 27 anni fa. 

Straordinaria è Anna Magnani, ritratta sorridente e paparazzata nel manifesto di questa edizione della Festa del cinema. Prima attrice non anglofona a vincere l’Oscar, con un cognome, quello della madre, passato poi al figlio, conservando così una linea genealogica matrilineare che sottende, insieme a travagli e abbandoni, un’estrema, inesausta resilienza, dote eminentemente femminile. Tale da trasformare l’ordinario in straordinario, come riesce a fare con il suo sorriso la protagonista dei versi di Alda Merini: «Sorridi donna, sorridi sempre alla vita, anche se lei non ti sorride. […] Il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino, faro per naviganti sperduti».

Ecco, la chiave forse è questa: la capacità di resistere e rendere l’ordinario straordinario. Si aggiunga il dare fondo a passione ed entusiasmo in tutto quel che si fa, con la capacità, la caparbietà e la curiosità di rompere gli schemi. Così nella vita routinaria di ogni giorno come nell’intraprendere nuove attività imprenditoriali, di cui sfogliando La Freccia di questo mese troverete alcuni virtuosi esempi. Ma l’esercizio, o il tentativo, di trasformare l’ordinario in straordinario si può applicare, più banalmente, nella scelta dei nostri viaggi: cosa vedere e come e quando farlo. E anche in questo caso, La Freccia di ottobre non vi lesinerà i suoi tanti originali suggerimenti, dalla possibilità di scoprire il nuovo Cammino che attraversa le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene fino all’idea di attraversare a suon di musica il territorio di Matera e di Potenza.

Vi siano di stimolo per preparare le valigie o soddisfino soltanto la vostra curiosità, in ogni caso buona lettura e, soprattutto, straordinario viaggio.