Paolo Piacentini e Michela Reginato hanno portato a Milano un format di ristorazione di alta qualità diverso dagli altri. Era il 2018 quando aprono il primo locale in città. Un ambiente accogliente, confortevole, una eleganza comoda e misurata su standard internazionali, con una certa ispirazione newyorkese. Le pizze sono ottime, accompagnate da una proposta di cucina ghiotta e sfiziosa.

Passa qualche anno e la cucina acquista spazio e valore in ciascuno degli indirizzi “Cocciuto” diventati cinque con la recentissima apertura in via Turati. Determinazione e volontà sono le chiavi del successo imprenditoriale di Piacentini e Reginato, altissima qualità delle materie prime e talento di chef e maestri pizzaioli, quelle del successo gastronomico. Oggi sono Alessandro Laganà e Mattia Fabris, con esperienze in brigate stellate di grande livello a guidare la cucina. 

Foto ristoratori

Abbiamo provato la tavola di via Turati, aperto a luglio. La proposta è differente dalle altre, perché copre l’intera giornata. Qui si parte al mattino con una prima colazione alla carta per iniziare la giornata nel migliore dei modi, magari seduti ad uno dei tavoli affacciati sul giardino Zen all’interno del palazzo. A pranzo una carta più veloce, ma di altrettanto gusto, conquista chi anche in pausa pranzo non rinuncia alla qualità.

Il rito dell’aperitivo consente di godersi l’ottima mixology del bar accompagnata da veri piccoli piatti, chiamarli stuzzichini sarebbe ingiusto. Sono gusti e sapori che riconciliano dopo una giornata di lavoro.

 

La cena è il culmine della proposta gastronomica, qui mare e terra, originalità e concretezza uniscono ingredienti, profumi e gusto con classe. Il palato è felice e lo sguardo si posa anche sull’estetica dei piatti

Foto piatto

Dal “Mosaico di pesce bianco con il fumetto al limone” alla “Tartare di Ricciola con datterini” il mare è perfettamente presentato. Da non perdere le “Linguine con tartare di gamberi rosa” un piatto che chiama il bis. Tra i primi anche un classico “risotto alla milanese” ambasciatore della cucina meneghina. Se è la carne il vostro obiettivo c’è solo l’imbarazzo della scelta. “Filetto alla Rossini” rivisitato perché gli chef hanno scelto di usare quello di maiale sul quale è adagiata la scaloppa di foie gras. Oppure una costata di carne bavarese dalla frollatura importante. Senza dimenticare un altro grande classico “Costoletta alla milanese” con l’osso. Ottimi anche i dolci “Banana e cioccolato” ottimo equilibrio tra temperature e dolcezze è un “Tiramisù” a regola d’arte.

Foto piatto

La sala è molto piacevole, elegante e accogliente con comodi divanetti e giusta illuminazione. Il servizio è professionale e attento sotto la direzione di Nico Lemma.

La carta dei vini, in tono con la cucina, soddisfa per l’interessante geografia enologica con una selezione che tocca praticamente tutte le regioni italiane che hanno nel vin o una delle loro eccellenze. Alcune vere “chicche” di piccoli produttori di alta qualità provengono dalla Sardegna, dal Piemonte, dal Lazio. Capitolo bollicine scritto con dovizia e originale selezione di vini francesi ad un rapporto qualità prezzo che consente di spaziare.

 

Da Cocciuto in via Turati si possono vivere esperienze di abbinamento cibo/vino o degustazioni dedicate alla conoscenza di ottime aziende vinicole e cantine italiane.

Si comincia giovedì 21 settembre. Una cena che vedrà insieme le pizze Cocciuto e i vini di “Villa Saletta” tenuta storica nel cuore della Toscana. 

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