Sono 35o i viticoltori soci della Cantina di Venosa, una delle aziende cooperative più importanti del sud Italia che conta 800 ettari di vigne, una resa di 50mila quintali d’uva (per il 90% Aglianico) e 35mila ettolitri di vino. Numerosi i premi che i concorsi enologici più prestigiosi hanno attribuito a questi vini che nascono nello splendido territorio del Vulture.

 

Carato Venusio, Aglianico del Vulture Superiore DOCG rappresentano questa unicità alla quale si affiancano prodotti rappresentativi dell’altissima qualità di tutta la linea di vini di Cantina di Venosa: Matematico Blend di Aglianico del Vulture e Merlot, Gesualdo Aglianico del Vulture DOP, Verbo Rosso Aglianico Vulture Dop, Verbo Rosato Igp, Verbo Bianco Malvasia di Basilicata Igp e numerose altre etichette. 

Agli interessanti vini spumanti già prodotti, come il Virgola Spumante Rosato, o il Vignali Spumante Brut, si aggiunge una bella e buona novità: il Tansillo Pas Dosè,

un metodo classico rosè da aglianico in purezza coltivato a spalliera tra i 500 e i 550 metri sul livello del mare nella parte nord orientale della provincia di Potenza, nel territorio di Venosa.

 

Vendemmiate rigorosamente a mano nelle prime ore del mattino, le sue uve vengono immediatamente trasportate in cantina per la pigiatura e la separazione del mosto dalle bucce. La rifermentazione in bottiglia avviene a una temperatura controllata di 12 °C e l’affinamento delle bollicine sui lieviti prosegue per almeno 36 mesi.

 

Presenta un colore rosa tenue con riflessi cipria e al naso offre sentori di piccoli frutti a bacca rossa, crosta di pane e pasticceria. Il sorso è fresco e dinamico, con bollicine fini di ottima sapidità e lunghissima persistenza, con note minerali che richiamano l’identità del Vulture. 

L’Aglianico sarebbe stato introdotto in Italia dai Greci, all’epoca della fondazione di Cuma o poco più tardi, mentre la trasformazione del nome Hellenica in Hellanica e quindi in Aglianico deve farsi risalire alla fine del XV secolo, al tempo del dominio degli Aragonesi nel Regno di Napoli. Un’uva elegante e raffinata che crescono esclusivamente sui terreni collinari del Vulture e che hanno meritato la Denominazione di Origine Controllata.

“La nostra gamma di vini si amplia con una nuova etichetta che esprime la forza, il carattere e la versatilità di un grande vitigno, l’aglianico – commenta il direttore commerciale di Cantina di Venosa, Antonio Teora -. È la varietà principe del Vulture, un simbolo della nostra viticoltura, un modo di rappresentare un’uva in tutte le sue possibili espressioni all’interno di un progetto di qualità che non finisce qui, anzi con altre sorprese in arrivo. Questo vino, inoltre, vuole rendere omaggio al poeta Luigi Tansillo, nato a Venosa nel 1510”.

 

Cantina di Venosa è una azienda radicata nel territorio e, allo stesso tempo, attenta alle innovazioni, composta per oltre il 50% da giovani, eredi di una generazione di piccoli vignaioli che si rinnova e si aggiorna con idee, energie, competenze, visioni.

Tra le caratteristiche principali, la grande attenzione alla sostenibilità, alla tecnologia con le vigne sorvegliate via satellite, è un progetto enologico che prevede l’affinamento del vino nelle profondità marine.

 

Una comunità di piccoli vignaioli fondata nel ’57 e cresciuta costantemente nei numeri e nella qualità dei suoi vini, da provare, oltre alla nuova bollicina, il Carato Venusio Superiore un Aglianico del Vulture Docg, potente, strutturato ed elegante e Il Matematico un rosso importante che nasce solo dalle migliori vendemmie, un taglio bordolese di uve merlot e aglianico, affinato 6 mesi in barrique francese.

Entrambe espressioni di una cultura vinicola che si è sviluppata in una terra ricca di storia e cultura, a Venosa, patria del poeta romano Orazio, autore del Carpe Diem, e del madrigalista Carlo Gesualdo.