Il Frecciarossa percorre la tratta Milano-Genova insinuandosi tra le colline, quasi montagne, della Liguria. Boschi, villaggi, ripidi pendii, uno di quei paesaggi che diventano bellissimi quando attraversati in treno, perché si mostrano da prospettive diverse, quasi segrete o comunque sconosciute a chi non percorre la ferrovia. Al centro del sistema di trasporto dell’asse della Liguria, da Genova ci si sposta comodamente sia a Ponente che verso Levante. Ma è la capitale della Regione ad essere protagonista del nostro itinerario. Appena usciti dalla stazione ferroviaria di Piazza Principe ci accoglie la statua di Cristoforo Colombo, quasi a dare il benvenuto. Qualche giorno a Genova scorre in modo davvero piacevole tra visite ai bellissimi palazzi, passeggiate nel centro storico, dove cercare la vera tradizione tra i tipici “carruggi”, i vicoli che hanno reso Genova. protagonista di canzoni e ballate, poesie e romanzi. 

Immagine di ballerine a Genova

Negli anni tra Rinascimento e Barocco, periodi di grande creatività e attività, i nobili genovesi fanno progettare e costruire una serie di palazzi ricchissimi in Strada Nuova, oggi via Garibaldi. Genova si arricchisce così di magnifiche facciate con decorazioni in stucco, in marmo oppure dipinte appositamente. Grandi ingressi, ricchi giardini con fontane e ninfei. All’interno questi palazzi presentano grandi saloni affrescati, sontuosi arredi, pregiate collezioni, ricche quadrerie. Queste dimore lussuosissime non sfuggono all’occhio di un artista raffinato come il grande pittore fiammingo Pieter Paul Rubens che, all’inizio del ‘600, pubblica in un libro la raccolta dei disegni dei palazzi, che propone come modello abitativo per la nobiltà di tutta Europa. Il numero e lo splendore dei palazzi dà vita a un particolare sistema di ospitalità pubblica, fissato nel 1576 da un Decreto del Senato: viene istituito un elenco ufficiale dei palazzi di pregio, e si obbligano i loro proprietari a ospitare, a turno, visite di Stato. A seconda del rango dell’ospite in visita, veniva scelto un palazzo per ospitarlo: più elevato era il grado di nobiltà dell’ospite, più fastoso doveva essere il palazzo e più ricca la famiglia che aveva l’onore e l’onere di accoglierlo.

Dal 2006 “Le Strade Nuove e il sistema dei Palazzi del Rolli” sono inseriti nella Patrimonio dell'Umanita dell'Unesco. Alcuni sono diventati Musei e sono quindi sempre visitabili: i palazzi dei Musei di Strada Nuova, la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola di Pellicceria, il Museo di Palazzo Reale. Il Comune di Genova, e il sistema dei musei, prevedono modalità di vista ben modulate durante i periodi festivi. Inoltre è compreso anche un biglietto cumulativo per le visite dei musei e l’utilizzo dei mezzi pubblici della città. Le informazioni e il dettaglio sul sito visitgenoa.it.

Piatto con pietanza

Dal punto di vista gastronomico e delle specialità alimentari, Genova è la capitale di una regione che possiede un tridente di eccellenze: olio, vino e basilico. Prodotti diversi, ma identità, passione e attenzione alla qualità con cui lavorando coloro che li producono. Il pesto, celeberrimo condimento genovese, è uno dei simboli della cucina. Il basilico, coltivato sulle colline di Genova Prà e l’olio ligure sono i principali ingredienti, insieme ai pinoli e al parmigiano. Salire a Prà per gustarsi il panorama è anche l’occasione per visitare una delle aziende che coltivano il basilico e producono il pesto. Il riconoscimento della DOP, avviene nel 2006, a certificare il legame con il territorio e la sua storia. Oggi il basilico è un vero simbolo della tradizione agricola ligure e ambasciatore dei suoi profumi. Il pesto è diventato senza ombra di dubbio un termine internazionale che ispira i buongustai ai quattro angoli del pianeta.

Duemila anni di storia. È questo il punto di partenza per capire cosa è l’olivicoltura in Liguria. I Liguri conoscevano l’olio, prodotto nelle colonie greche in Italia che veniva commercializzato dagli Etruschi. Più avanti furono i monaci, Benedettini a Taggia e Circestensi in Valle Argentina, a produrre pregiato olio. Allo stesso modo il vino è protagonista del territorio ligure, dal confine con la Toscana a quello con la Francia. Con otto Dop, quattro Igp, trenta vitigni autoctoni e centotrenta produttori che producono 310 etichette per i Colli di Luni, 93 della Liguria di Levante, 73 delle Cinque Terre e 19 delle Colline di Levanto. Dal Rossese di Dolceacqua agli Sciacchetrà delle Cinque Terre, dai Colli di Luni alle Terrazze dell’Imperiese, l’enologia ligure cela, ma lascia scoprire, vere meraviglie. Spesso il terreno dove sorgono i vigneti viene conquistato e mantenuto palmo a palmo dal lavoro dell’uomo, un impegno costante, difficile, una viticoltura eroica, che si declina sui terrazzamenti con muretti a secco, lungo i quali la lavorazione vinicola avviene esclusivamente a mano.

Ristorante a Genova

Tornando in città visitiamo il Porto Antico di Genova: una grande piazza in riva al Mar Ligure. Una città nella città, dove ci si diverte, dove si lavora, dove ci si incontra, tra la “Lanterna” simbolo della città e la “Biosfera”, disegnata dall’architetto Renzo Piano. Qui si trova il famoso Acquario di Genova, uno degli ecosistemi marini più grandi del mondo, che ospita migliaia di specie animali. Dopo le esperienze culturali, architettoniche e di visite scientifiche, è il momento di segnalare come e dove gustare la cucina genovese tradizionale e contemporanea.

Sempre al Porto Antico, ecco il ristorante “Il Marin” all’interno di Eataly Genova. Il nome è quello del vento che soffia dal porto fino all’entroterra ligure e fino alle Langhe piemontesi. Qui è protagonista la cucina di pesce, soprattutto quello azzurro, “povero”, con sapori che insistono sulla forza marina di acciughe, sgombri, sugherelli e tante interiora. Una proposta che si declina anche in un formato più easy al bistrot «Anciôa». Lo chef è Marco Visciola. Nel cuore del centro storico, a due passi dalla Cattedrale di San Lorenzo, da segnare Il “20 Tre” un bistrò contemporaneo, guidato da Barbara Palazzo, seguace della cucina tradizionale che viene interpretata con concretezza e contemporaneità, ottimamente presentata e dai sapori pieni e rotondi. Dal menu “Sauté di calamari alla ponentina con carciofi, olive taggiasche e pinoli” ma anche il classico interessante “Fettuccine di pane con il nostro pesto”. Fatevi guidare da Barbara anche verso il tradizionale “Cappon Magro” simbolo della cucina ligure, simboleggia un vigoroso accordo tra mare e terra.

Cibo, bicchiere di vino e mare di Genova

Cambiamo zona e scendiamo al Mercato Orientale di Genova in via XX Settembre. Un vero e proprio mercato coperto in attività che ospita anche luoghi di ristoro. L’Ostaia de Zena, interpreta questa funzione con un menu di forte tradizione eseguito da mani felici in cucina. Una nota di grande ospitalità si percepisce appena entrati e gli abbinamenti cibo vino sono decisamente azzeccati. Una tavola giovane e ben cucinata con piatti gustosi e mai banali. Insalata di Stocafisso, gnocchetti con le vongole, agnello e il fritto, ben eseguito e davvero ghiotto.