In apertura, le montagne della Valle di Ante © Josef Plaickner

Le Dolomiti, sullo sfondo, svettano maestose con il loro profilo inconfondibile. Più in basso la valle si allunga tracciando una linea pianeggiante. Con un territorio che si estende dal comune di Valdaora, in provincia di Bolzano, fino al Passo Stalle, al confine tra Italia e Austria, la Valle di Anterselva è una cartolina del Südtirol più autentico, fatto di vette imponenti che superano i tremila metri e ghiacciai cristallini.

 

E pure di sport invernali, che qui non rappresentano solo una fonte di turismo e ricchezza ma plasmano da secoli l’identità di una popolazione storicamente abituata a vivere “a ritmo di neve”, assecondando i tempi della natura. Lo sci di fondo è tra le attività più praticate nella valle, ma un posto d’onore qui spetta al biathlon, che al fondo combina il tiro a segno con la carabina. Proprio per la lunga tradizione legata a questo sport, il paese di Rasun-Anterselva è stato scelto per ospitare le gare internazionali della disciplina durante i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026. Le competizioni si svolgeranno all’interno della Südtirol Arena Alto Adige dove, dal 18 al 21 gennaio 2024, si disputerà anche la Coppa del mondo.

La Südtirol Arena Alto Adige durante i Campionati mondiali di biathlon del 2020 © Valentina Strobl

La Südtirol Arena Alto Adige durante i Campionati mondiali di biathlon del 2020 © Valentina Strobl

NEL TEMPIO DEL BIATHLON

Mettere piede in questo stadio non significa solo entrare nel santuario del biathlon, ma vuol dire anche avere la possibilità di ammirare un impianto perfettamente integrato con il paesaggio circostante. Situata alla fine della valle, a 1.600 metri sul livello del mare, la Südtirol Arena Alto Adige con la sua tribuna appare perfettamente incastonata tra le montagne intorno. Durante le gare l’atmosfera che si crea in pista e tra gli spalti è unica ma la struttura vale una visita anche fuori dal calendario dei tornei. Quando non è sottoposta alla manutenzione necessaria per gli eventi sportivi, infatti, vengono organizzati diversi tour per chi desidera conoscerla. Gli appassionati possono anche provare l’adrenalina del tiro a segno e immaginare la tensione provata dai campioni e dalle campionesse di biathlon che impugnano la carabina contro i cinque bersagli dopo una faticosa corsa sulla neve, con il cuore che pulsa a non meno di 180 battiti al minuto.

 

SCI DI FONDO SUL LAGO GHIACCIATO

Poco distante dall’arena si trova il lago di Anterselva, che con i suoi 44 ettari di superficie è il terzo dell’Alto Adige per grandezza. Un’antica leggenda ne lega l’origine a un mendicante in cerca di elemosina: alla sua richiesta di carità i contadini della zona risposero offrendogli del pane ammuffito, attirando sulla zona una potente maledizione. In tre giorni l’area si riempì d’acqua, le case scomparvero e al suo posto sorse la distesa cristallina. Nei mesi estivi il turchese del lago si mischia al verde della vegetazione fino a perdersi tra le sfumature delle vette del Parco naturale Vedrette di Ries-Aurina. Il colpo d’occhio è assicurato anche in inverno, quando il quadro cambia e assume i toni candidi della neve che copre montagne, boschi e acque. Con il clima rigido il lago si ghiaccia e sulla sua superficie si delinea la pista da fondo, un tempo punto di inizio della staffetta nelle gare di biathlon. Oggi Antholzer See, questo il suo nome tedesco, è un’attrazione imperdibile non solo per i fondisti che lo scelgono per praticare sport ma anche per gli escursionisti attratti dai numerosi percorsi che si snodano intorno allo specchio d’acqua gelato.

Lago di Anterselva a Rasun-Anterselva (Bolzano) © Josef Plaickner

Lago di Anterselva a Rasun-Anterselva (Bolzano) © Josef Plaickner

PERCORSI A PIEDI O CON LE CIASPOLE

Muniti di ramponcini per evitare di scivolare sul manto duro, ed equipaggiati con thermos di tè caldo e crema solare – perché d’inverno i raggi si riflettono sul ghiaccio aumentando la loro potenza – si può partire per un giro del Lago di Anterselva. Gennaio, febbraio e marzo sono i mesi ideali per affrontare questo percorso che dura circa 30 minuti e consente di ammirare la distesa d’acqua ghiacciata da ogni angolazione, in corrispondenza della pista da sci di fondo, se le condizioni meteo lo consentono.

 

Nella frazione di Rasun di Sopra è imperdibile, invece, l’escursione all’interno del biotopo Rasner Möser. L’area umida, riserva naturale dal 1973, si estende per 23 ettari ed è liberamente accessibile tutto l’anno, anche con carrozzine e biciclette.

Qui è possibile avvistare numerose specie animali e vegetali come la drosera, una pianta carnivora che resiste a temperature molto basse, il cinquefoglio di palude e alcune specie rare di orchidee. Il paesaggio incontaminato della valle si presta anche a escursioni con le ciaspole. Molti sentieri conducono direttamente nel cuore del Parco naturale delle Vedrette di Ries-Aurina, attraverso boschi e prati alpini innevati, dove l’unico suono percepibile è lo scricchiolio della neve sotto i propri passi.

Sciatrici di fondo a Rasun di Sotto (Bolzano) © Harald Wisthaler

Sciatrici di fondo a Rasun di Sotto (Bolzano) © Harald Wisthaler

SNOWBOARD E RIFUGI ALPINI

Il gruppo montuoso delle Vedrette di Ries è famoso anche perché puntellato da ghiacciai, uno scenario straordinario per gli appassionati di sci alpinismo che qui possono trovare percorsi adatti a diversi livelli di allenamento. Si sfida la salita lasciando le proprie tracce sulla neve e si riscende godendosi il paesaggio immacolato. Chi invece desidera dedicarsi allo sci e allo snowboard non può esimersi dal visitare Plan de Corones con i suoi 119 chilometri di piste e i 32 moderni impianti di risalita che consentono a qualsiasi tipo di sciatore e sciatrice di connettersi con la natura del luogo. Gli esperti possono cimentarsi sulle Black five, le cinque piste nere del comprensorio, mentre la sciovia Riepen ad Anterselva di Mezzo è perfetta per tutti coloro che preferiscono tracciati morbidi, lontano delle discese affollate. L’area è adatta anche ai bambini, per un primo approccio allo sci o per imparare a pennellare meglio le curve.

 

Senza distinzioni tra professionisti e dilettanti, a fine giornata o per una pausa dalle fatiche delle attività all’aperto, ci si ritrova nei rifugi alpini che offrono piatti della tradizione e rivisitazioni di ricette classiche. Non possono mancare gli Schlutzkrapfen, ravioli ripieni di spinaci e ricotta, canederli di tutti i tipi e il Kaiserschmarrn, la frittata dolce tipica della cucina austriaca.

Seduti a tavola, menù alla mano, non c’è scelta che risulti eccessiva dal momento che, lo dice anche il proverbio locale, «in malga non si fa mai peccato».

 

Articolo tratto da La Freccia dicembre 2023