Questa è la stagione dell’olio – chiamato l’oro verde d’Italia – protagonista assoluto della cucina e della cultura mediterranea. Un prodotto d’eccellenza riconosciuto da millenni come simbolo di prosperità, rinascita, pace. E dalle molteplici proprietà nutrienti, emollienti, lenitive e rigeneranti. In questo periodo, in tutta Italia, è il momento della raccolta delle olive e della spremitura, un rituale che si compie da secoli. Da nord a sud, sono numerosi gli eventi previsti per l’occasione.

Olive della Collezione mondiale Olea Mundi, Lugnano in Teverina (Terni)

Olive della Collezione mondiale Olea Mundi, Lugnano in Teverina (Terni) © Parco tecnologico agroalimentare dell'Umbria 3A

ANTICHI FRANTOI IN LIGURIA

La cultura dell’olio è molto radicata a Badalucco, piccolo borgo in provincia di Imperia che è stato definito il paese del buon vivere. Bandiera arancione del Touring club, si trova nella media Valle argentina: «Un posto magico, chiamato così perché ricoperto di ulivi che, accarezzati dal vento, mostrano la loro foglia argentea. Dal mare alla montagna le nostre olive crescono sfiorate dalla brezza marina e abbracciate dal bosco», racconta Franco Boeri dell’azienda Olio Roi, uno dei fondatori dell’associazione che raggruppa la maggior parte dei frantoiani italiani.

Durante l’anno scolastico, qui arrivano gli studenti dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo, in provincia di Cuneo, per apprendere le varie fasi della produzione dell’extravergine. «La mia famiglia si occupa di questo da 120 anni e nei locali in cui il mio bisnonno aveva il suo frantoio ho voluto aprire un piccolo museo dove spieghiamo come si faceva l’olio nel 1900. Poi li portiamo anche a visitare un frantoio moderno, a 200 metri di distanza, dove tutto è computerizzato per ottenere la massima qualità», continua Boeri. Con i suoi stretti caruggi e le case affrescate, Badalucco è anche un museo a cielo aperto. Basta una passeggita per apprezzare gli artistici murales e le eccellenze architettoniche come i diversi palazzi d'epoca, le chiese di San Niccolò, Santa Maria Assunta e San Giorgio e il ponte di Santa Lucia.

Pissignano Alto a Campello sul Clitunno (Perugia)

Pissignano Alto a Campello sul Clitunno (Perugia) © Ass. Strada dell’olio Evo Dop Umbria

COLLEZIONI DI ULIVI IN UMBRIA

A Lugnano in Teverina, chiamata anche il vascello sul Tevere, in provincia di Terni, uno dei borghi più belli d’Italia e Città dell’olio, si possono condividere esperienze indimenticabili legate al benessere e all'enogastronomia tra paesaggi incontaminati. Si passeggia tra i sentieri boschivi dei Monti Amerini fino ad arrivare ai calanchi a ridosso del Tevere, attraversando l'area archeologica, oggi di importanza internazionale. Meravigliosa la collegiata di Santa Maria Assunta, splendido esempio di romanico medievale la cui costruzione viene fatta risalire agli anni tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo. Diversi studi condotti sull’olio extravergine estratto dalle piante locali ne hanno dimostrato l’altissima qualità e le peculiarità organolettiche, scientifiche e commerciali: un prodotto dall’elevato potere antiossidante, con un basso tasso di colesterolo.

Un’eccellenza esclusiva del territorio ma di rilevanza internazionale è la Collezione mondiale degli olivi Olea Mundi, provenienti dai più importanti Paesi produttori del Mediterraneo e del mondo, che raccoglie circa 1.200 piante di oltre 400 varietà diverse con 24 Stati rappresentati. È possibile organizzare visite guidate su prenotazione con esperti del Consiglio nazionale delle ricerche e del Parco tecnologico agroalimentare dell’Umbria, con degustazioni, corsi di assaggio dell’olio e approfondimenti sulla biodiversità.

Un altro angolo da scoprire nella regione è Campello sul Clitunno, in provincia di Perugia, che offre al visitatore un ampio ventaglio di testimonianze architettoniche e storico-artistiche, oltre a risorse naturalistiche di pregio. Domenica 13 e 20 novembre il borgo ospita la seconda edizione della Festa dei frantoi e dei castelli, evento oleo-gastronomico che mette al centro dell’attenzione due prodotti di punta del luogo: l’extravergine di oliva e il tartufo. Oltre alla mostra mercato dell’olio, sono previste passeggiate in uliveto per la raccolta, visite in frantoio, degustazioni ed escursioni nei boschi di Pettino per scovare il tartufo nero in compagnia di cani ed esperti cercatori. Nella zona collinare della città, meritano una visita due siti fortificati: il borgo medievale di Pissignano Alto e il Castello di Campello Alto. Nella parte pianeggiante del territorio comunale, da non perdere il  famoso Tempietto sul Clitunno, tra i sette gioielli italiani riuniti nel sito seriale I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.), inseriti nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco, e le Fonti del Clitunno, luogo di grande suggestione paesaggistica.

Antichi ulivi di Venafro (Isernia)

Antichi ulivi di Venafro (Isernia) © Franco Cappellari

IN MOLISE, TRA STORIA E DEGUSTAZIONI

Gli appassionati non possono perdere l’occasione di scoprire Venafro, antico centro in provincia di Isernia da secoli considerato una delle capitali del miglior extravergine italiano. Nella sua prima classificazione d’olio della storia, Plinio riservava il primo posto a quello della zona, seguito dall’olio istriano e da quello della Betica, una delle province romane in cui venne suddiviso il territorio della penisola iberica: «L'Italia anche per questo prodotto ha il primato su tutto il mondo, principalmente nelle campagne di Venafro, e in quel distretto che produce l'olio di Licinia», affermava nel De Oleo.

Qui ha sede il Parco regionale dell’olivo, unico nel suo genere nel Mediterraneo. Insieme al Consiglio nazionale delle ricerche, il Parco ha studiato il genoma di 50 ulivi monumentali e ha realizzato un giardino dove sono riprodotti per talea i più vetusti d’Italia. Il 7 e 8 dicembre a Venafro si tiene Venolea, manifestazione dedicata all’olivicoltura storica che prevede degustazioni, laboratori, escursioni e il Premio Plinius oltre il tempo dedicato all’olio che dopo 12 mesi conserva meglio le caratteristiche organolettiche. Previste anche camminate in collaborazione con l’Associazione nazionale città dell’olio e la possibilità di assaggi in ristoranti, hotel, agriturismi e residenze d’epoca per godersi le bellezze storiche della città, come la cattedrale e il Museo nazionale di Castello Pandone. Una curiosità: una giovane azienda locale che realizza occhiali su misura utilizza l'olio di Venafro per stondare, levigare e lucidare i suoi prodotti.

Articolo tratto da La Freccia

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