Cara lettrice, caro lettore, benvenuti a bordo. Mi presento come nuovo direttore del mensile La Freccia utilizzando il tradizionale saluto dei nostri capitreno. Da oggi, infatti, inizia un viaggio che, insieme, ci porterà lontano. Mosso da esigenze di lavoro, dalla ricerca di svago, dalla voglia di avventura o più semplicemente dal desiderio di sognare, guardando la vita che scorre al di là del finestrino, il nostro sarà un viaggio basato sulla fiducia. La stessa che hai deciso di riporre in Trenitalia, scegliendo di vivere un’esperienza a bordo dei nostri treni.

 

Il tempo di lettura di questo editoriale è più o meno lo stesso del brano Daybreak Express: una delle composizioni più originali di Duke Ellington. I viaggi in treno furono centrali per ispirare l’icona del jazz e la sua band: Ellington mise infatti in musica il suono di un treno che corre lungo i binari grazie ai virtuosismi di 14 elementi. Con trombe, sassofoni e percussioni, riuscì a ricreare sapientemente il fischio, l’accelerazione e tutti gli altri suoni della locomotiva e delle carrozze. Un capolavoro immortale, mosso dal desiderio di ogni grande artista di mettersi in discussione.

 

È quello che hanno fatto quasi tutti i protagonisti di questo nuovo numero della Freccia: da Raoul Bova, presto in tv su Rai1 con la 14esima stagione di Don Matteo, a Fabrizio Biggio, che tutte le mattine conduce con Rosario Fiorello e Mauro Casciari Viva Rai2!. Da Alessandro Gaetano, che ha curato una grande mostra a Roma dedicata allo zio Rino, ai campioni del basket e alle campionesse del volley italiano che a febbraio illuminano, rispettivamente, Torino e Trieste, con la Frecciarossa Final Eight 2024 e la Coppa Italia Frecciarossa della Serie A1.

 

Così anche io, seguendo il suggerimento di Italo Calvino di «mettersi in discussione continuamente», ho deciso di accettare l’incarico di dirigere La Freccia. Ringrazio l’editore, il Gruppo Ferrovie dello Stato, per la fiducia riposta in me e il mandato sfidante di accompagnare ogni giorno i nostri lettori e viaggiatori. Grazie al prezioso lavoro di Marco Mancini oggi La Freccia è un giornale che, nel panorama editoriale nazionale, gode di stima e di apprezzamento. Continueremo, insieme a tutti i colleghi della redazione e ai collaboratori, il virtuoso percorso di sviluppo e di crescita che ha caratterizzato gli oltre dieci anni di vita del nostro magazine di bordo.