Chiunque viva di curiosità e sia disposto a usare gambe e testa per inseguire narrazioni e idee non può perdersi l’appuntamento con il festival Geografie sul Pasubio. La quinta edizione, in programma dal 14 al 17 luglio (con una serata off il 19 luglio) sulle vette del monte Pasubio che uniscono le province di Trento e di Vicenza, punta come di consueto sull’interesse per il reportage, declinato nelle sue più originali e trasversali forme. Incontri ad alta quota con scrittori italiani e internazionali si abbinano a cammini, trekking, panorami straordinari, visite guidate e avventure tra storie e geografie. L’altezza è considerevole, di caldo, dunque, ci sono soltanto i temi toccati, dagli scenari di guerra in Ucraina allo scioglimento dei ghiacciai, fino al futuro dell’Asia.

Locandina del festival Geografie sul Pasubio

RACCONTI E GEOGRAFIE SUL MONTE PASUBIO

La rassegna, organizzata dalla casa editrice Keller con i comuni di Posina, Terragnolo, Trambileno, Vallarsa e Valli del Pasubio e in partnership con il settimanale Internazionale, dal 2017 porta al centro della scena il Pasubio, una montagna di frontiera per secoli, tra l’Impero austro-ungarico, la Repubblica di Venezia e il Regno d’Italia, divenuta poi sede di combattimenti durante la Grande Guerra. Da luogo di memorie, sconfinamenti e battaglie, diventa per quattro giorni un palcoscenico dove ascoltare racconti legati ai territori e confrontarsi con le vecchie e nuove geografie, caratterizzate da paesaggi, città, fiumi, persone, animali, nature, società, fatti politici e storici.

Tutti gli incontri, a partecipazione libera e gratuita, si tengono in prossimità di prati, alpeggi e davanti ai rifugi, da raggiungere a piedi tra le 12 e le 18, percorrendo itinerari la cui durata varia da poche decine di minuti a più ore. Chi preferisce dedicarsi al trekking, con un’iscrizione obbligatoria sul sito del festival, può godersi i quattro giorni in tutte le location con pernottamenti in rifugio e più tempo in compagnia dei reporter ospiti.

Una delle location del festival Geografie sul Pasubio

Monte Pasubio

GEOGRAFIE SUL PASUBIO, IL PROGRAMMA

Si parte giovedì 14 luglio alle 18, da Terragnolo, in località Il Masetto, ascoltando l’autrice, traduttrice e slavista Valentina Parisi, protagonista dell'incontro Kaliningrad. La città bifronte. Questo centro sul mar Baltico, oggi tornato alla ribalta per le tensioni geopolitiche in Ucraina, è la vecchia Königsberg, il paese tedesco-prussiano che ha legato Immanuel Kant e Hannah Arendt ed è stata rasa al suolo sia dagli Alleati, sia dall’Armata Rossa. Un luogo enigmatico che cela vicende e volti dimenticati, a partire dai prigionieri, anche italiani, del Terzo Reich che vi hanno lavorato fino all’aprile 1945.

Triplice appuntamento per venerdì 15 luglio: si inizia alle 12 presso Malga Bisorte, con il giornalista tedesco Uwe Rada che con l’incontro dal titolo Il fiume Oder. Da confine della Guerra fredda a… porta alla scoperta di un corso d’acqua ancora troppo poco noto, pur avendo tanto da raccontare tra Germania, Repubblica Ceca e Polonia. Alle 16, vicino al Rifugio Vincenzo Lancia, il giornalista di Internazionale Andrea Pipino modera l’incontro Orsi danzanti della Bulgaria, con il reporter polacco Witold Szabłowski e il fotografo svedese Albin Biblom, autori del volume Orsi danzanti. Storie di nostalgici della vita sotto il comunismo (Keller 2022). La giornata si chiude nella stessa location, ma alle 18, con il reporter Valerio Pellizzari, che parlerà di Nostalgie imperiali: Alaska e Curili, cioè il modo in cui Mosca identifica la frontiera con il fronte militare, dall’Alaska zarista venduta agli Stati Uniti alle isole Curili che paralizzano la pace con Tokyo.

Il reporter polacco Witold Szabłowski ©Rafal Komorowski (2015)

Il reporter polacco Witold Szabłowski ©Rafal Komorowski

Sabato 16 luglio si parte alle 11 dal Rifugio Vincenzo Lancia, con l’incontro Donbas. Suite nuziale all’Hotel Vojna. Il titolo ricalca quello del volume di oltre 400 pagine scritto da Tomas Forro. Il reporter slovacco, ospite dell’evento, racconta i suoi due anni trascorsi in Donbas prima della guerra del 2022, durante i quali ha parlato con persone su entrambi i lati del fronte, dai militari alle famiglie comuni, ha rischiato la vita, recandosi in zone off limits, e ha descritto la situazione politica nell’Ucraina orientale e le tattiche russe della guerra ibrida, tra combattimenti convenzionali, guerriglia e propaganda.

Il reporter Tomáš Forró

Il reporter Tomáš Forró

Dall’Ucraina ci si sposta alla Penisola iberica: alle 16, presso Sella dei Colsanti, lo scrittore e giornalista Sergio del Molino parla de La Spagna vuota, un reportage sul suo Paese che, come l’Italia, ha conosciuto   un rapido processo di inurbamento in seguito all’abbandono delle campagne e delle province. Alle 18, infine, nelle vicinanze del Rifugio Vincenzo Lancia, va in scena Come sfamare un dittatore, con il ritorno di Witold Szabłowski che illustra il rapporto tra alcuni famosi dittatori del Novecento e i loro cuochi, dall’ugandese Idi Amin, che si presume abbia mangiato carne umana, al cubano Fidel Castro, ossessionato da una mucca, passando per l’iracheno Saddam Hussein, l’albanese Enver Hoxha e il cambogiano Pol Pot.

Domenica 17 luglio, alle 14 presso Malga Valli, si tiene Cina e Asia dopo la crisi ucraina, un dialogo a due tra l’italo-giapponese Junko Terao, editor per l’Asia di Internazionale, e Gabriele Battaglia, inviato da Pechino per la Televisione e la Radio della Svizzera italiana.

Il festival Geografie sul Pasubio termina con una sorta di serata off, in trasferta a Trento: il 19 luglio lo scrittore ucraino Andrei Kurkov farà la sua seconda tappa in Italia, dopo aver partecipato il giorno precedente al Festival di Mantova.