Verità di Antonio Mancini
La mostra Antonio Mancini e Vincenzo Gemito racconta in parallelo la storia di due importanti artisti italiani, nati entrambi nel 1852. Nell’esposizione, patrocinata dal Cnr e allestita nelle sale del Museo dell’Ottocento, sono posti a confronto il pittore Mancini e lo scultore Gemito.
Tutti e due di umili origini, frequentarono insieme le scuole a Napoli ed ebbero in comune la capacità di raffigurare con realismo i soggetti umani. Alla metà degli anni ‘80, dopo i soggiorni parigini e i problemi psichici di entrambi, le strade, gli stili e le tecniche degli artisti si separarono. Gemito tornò nella sua Napoli e Mancini si stabilì a Roma: il primo morì nel 1929 e il secondo un anno dopo.
La mostra di Pescara parte dal nucleo permanente di 17 opere di Mancini lì conservate e si arricchisce di altre, spesso poco conosciute e viste, provenienti da istituzioni pubbliche e raccolte private, per arrivare a 140 totali. Di Antonio Mancini uno dei capolavori del museo è Verità e, invece, Il Malatiello di Vincenzo Gemito è stato qui esposto per l’occasione.
La mostra mette in evidenza le straordinarie doti di entrambi gli artisti, dovute a una genialità innata unita a tratti di follia. Elementi che hanno certamente segnato la loro vita, ma nello stesso tempo, hanno alimentato la loro creatività ispirata al mito del romanticismo che non poneva, appunto, confini tra genio e pazzia.
Articolo tratto da La Freccia di dicembre 2023
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