In apertura Eugenio Montale (1970) di Ugo Mulas

Il poeta Eugenio Montale ripreso di profilo davanti a un’upupa. L’artista Lucio Fontana immortalato mentre compie uno dei suoi celebri tagli sulla tela. Lo scultore Alberto Giacometti in barca su un canale della Laguna mentre sta andando alla Biennale. Sono tutti scatti realizzati dal fotografo milanese Ugo Mulas, che ha passato la vita a documentare l’attività di scrittori e pittori. A 50 anni dalla sua scomparsa Venezia gli dedica un’ampia retrospettiva, curata da Denis Curti e Alberto Salvadori, realizzata in collaborazione con l’Archivio Mulas.

 

Fino al 6 agosto, il centro espositivo Le stanze della fotografia, all’interno della Fondazione Giorgio Cini, sull’Isola di San Giorgio Maggiore, ospita la mostra Ugo Mulas. L’operazione fotografica. Chi arriva nella Serenissima può ammirare più di 300 immagini, tra cui 30 scatti mai esposti prima, documenti, libri, pubblicazioni e filmati che raccontano le diverse esperienze affrontate dall’artista. Mulas comprese presto che essere fotografo voleva dire fornire una testimonianza critica della società. E questa consapevolezza lo guidò nei suoi primi reportage, tra il 1953 e il 1954, attraverso le periferie milanesi e l’ambiente culturale del celebre bar Jamaica, a Brera.

New York (1965)  - Ugo Mulas

In poco tempo si fece strada nei più diversi ambiti della fotografia, dalla moda alla pubblicità, pubblicando i suoi lavori su magazine come Settimo giorno, Rivista Pirelli, Domus, Vogue. In seguito, la sua attenzione venne rapita dal mondo dell’arte e, dal 1954 al 1972, si occupò di fotografare le varie edizioni della Biennale di Venezia. Nel 1962 documentò la mostra Sculture nella città, a Spoleto, legandosi agli scultori americani David Smith e Alexander Calder. Incontri che lo introdussero nel panorama artistico americano per ritrarre importanti pittori al lavoro come Frank Stella, Roy Lichtenstein, Jasper Johns, Andy Warhol e John Cage. Sempre negli anni ‘60 realizzò anche una serie di scatti dedicati alla raccolta Ossi di seppia di Eugenio Montale.

 Milano (1953-1954) - Ugo Mulas

Tutti i campi d’interesse che hanno caratterizzato il lavoro di Mulas possono essere ripercorsi lungo le 14 sezioni in cui si snoda l’esposizione. Si va dal teatro alla moda, dalla sua esperienza con la Biennale e gli artisti della Pop Art ai personaggi della letteratura, del cinema e dell’architettura ritratti come modelli in posa, fino alle immagini dedicate a Milano e al bar Jamaica. Negli oltre 1.800 metri quadrati dello spazio espositivo sono in programma anche laboratori, incontri, workshop e seminari con esperti.

 

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Articolo tratto da La Freccia di giugno 2023