In apertura, Danae di Tiziano Vecellio (1544-1545). Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Oltre cento opere d’arte e un ampio panorama documentario, fotografico e sonoro sono riuniti negli spazi delle Scuderie del Quirinale fino al 10 aprile per testimoniare l’impegno lungimirante delle donne e degli uomini che custodirono e recuperarono capolavori messi a rischio durante la Seconda guerra mondiale.
È la mostra ARTE LIBERATA 1937-1947. Capolavori salvati dalla guerra. Il progetto espositivo, curato da Luigi Gallo e Raffaella Morselli, è organizzato dalle stesse Scuderie in collaborazione con la Galleria nazionale delle Marche, l’ICCD – Istituto centrale per il catalogo e la documentazione e l’Archivio Luce - Cinecittà.
Annunciazione (lunetta) di Lorenzo Lotto (1534 circa). Jesi, Musei Civici di Palazzo Pianetti
Al centro del racconto l’azione lungimirante di tanti soprintendenti e funzionari dell’amministrazione delle Belle arti che si resero interpreti di una grande impresa di salvaguardia del patrimonio artistico-culturale. Tanti i nomi coinvolti nell’impresa: Giulio Carlo Argan, Palma Bucarelli, Emilio Lavagnino, Vincenzo Moschini, Pasquale Rotondi, Fernanda Wittgens, Noemi Gabrielli, Aldo de Rinaldis, Bruno Molajoli, Francesco Arcangeli, Jole Bovio e Rodolfo Siviero. Persone che, seppur con mezzi limitati, agirono per scongiurare la scomparsa delle opere e si impegnarono per riportarle nelle città da cui furono prelevate. Consapevoli del valore educativo e identitario dell’arte.
Ritratto di Alessandro Manzoni di Francesco Hayez (1841). Milano, Pinacoteca di Brera
Il percorso si sviluppa attraverso diversi filoni narrativi: si va dall’alterazione del mercato dell’arte per assecondare i desideri collezionistici di Adolf Hitler alle missioni per riportare in Italia le opere trafugate. Una trama articolata in cui trova spazio anche il racconto di un nuovo modello di tutela dei beni culturali, creato a partire dagli esiti drammatici del conflitto. La mostra rappresenta un’occasione unica per ammirare opere di grande valore artistico, fortunatamente sopravvissute, dalla Danae di Tiziano Vecellio ai ritratti di Alessandro Manzoni firmati da Francesco Hayez. Arricchiscono il percorso estratti da filmati d’epoca, testimonianze di una delle pagine più buie nella storia del Paese.
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