L’ultima settimana di maggio sta registrando un incremento di viaggiatori sulle corse regionali di Trenitalia, arrivate a trasportare circa 340mila persone al giorno. Sarà perché le città iniziano a ripopolarsi sempre più di lavoratori o forse perché mesi di chiusura in casa hanno riacceso la voglia di uscire e le misure di prevenzione in stazione e a bordo hanno accresciuto la sensazione di sicurezza, il dato certo è che oggi viaggia oltre il 10% in più di passeggeri rispetto ai primi giorni di riapertura di negozi e uffici, dal 18 al 22 maggio. E se si considerano le cifre registrate all’avvio della fase 2, quando la presenza media giornaliera era di circa 184mila passeggeri, l’incremento è dell’85%. Che sia quindi per lavoro, per necessità o svago, sempre più persone iniziano a rivedere il mondo scorrere da un finestrino piuttosto che dallo schermo di una tv o di uno smartphone.

Piccoli passi verso la normalità, verrebbe da pensare, normalità che tuttavia resta ancora lontana da quella conosciuta fino a febbraio scorso: l’attuale quota di passeggeri rappresenta appena il 23% di coloro che solitamente viaggiavano nel periodo precedente al Covid-19. Il calo di contagi che si sta registrando in questi giorni lascia tuttavia prefigurare un ulteriore miglioramento della situazione, con un altro possibile incremento di passeggeri che Trenitalia si sta preparando a gestire. Ad oggi l’offerta di posti si è dimostrata ampiamente sufficiente ad assicurare il distanziamento interpersonale, e tutte le misure adottate per la tutela della salute sono state recepite e osservate da tutti: dalla mascherina obbligatoria all’uso raccomandato dei guanti fino a un frequente lavaggio delle mani con il gel igienizzante inserito nei dispenser installati nelle carrozze. 

 

Lo sguardo ora è proiettato a giugno, all’atteso via libera allo spostamento tra Regioni e, poi, all’avvio della stagione estiva e al quasi concomitante lancio del nuovo orario di Trenitalia, il prossimo 14 giugno. All’orizzonte c’è un altro aumento dell’offerta, che si sta mettendo a punto proprio in questi giorni con le singole amministrazioni regionali. Perché anche i treni regionali, com’è stato già nelle ultime stagioni, potrebbero giocare un ruolo decisivo nell’auspicato rilancio del turismo interno, con una sempre più accentuata valorizzazione di mete alternative, borghi storici e delle tante medio-piccole città italiane, scrigni d’arte, di storia e di cultura.