Presidente giuria letteraria Premio Internazionale Elba-Brignetti

«Questo libro, più di qualsiasi altra cosa io abbia mai scritto, è stato un atto d’amore. Mi sono innamorata di un posto, e della sua gente, e poi della storia che ne è scaturita...».

 

Il titolo Ti regalo le stelle (Jojo Moyes, Mondadori, pp. 408 € 19) prende spunto da una poesia di Amy Lowell, che Alice, la protagonista del romanzo, legge su un libricino di poesie. E il romanzo stesso si muove intorno ai libri, al loro basilare contributo per aprire le menti alla conoscenza. Alice è una ragazza inglese di buona famiglia che decide d’impulso di sposare un giovane americano del Kentucky in visita in Inghilterra, per sfuggire a una vita dietro ai fornelli e ai doveri di una donna dell’epoca.

 

Ben presto, però, si rende conto che in America la realtà non è molto diversa, anche se nel Kentucky troverà altre donne che come lei intendono rendersi utili e lo faranno realizzando la prima biblioteca itinerante d’America, consegnando ogni mattina, a cavallo o a dorso di mulo, ceste di libri tra le montagne sperdute o in valli solitarie. È il 1937 e in terra americana il divario fra uomo e donna è profondo, così come i diritti dei lavoratori e dei neri sono letteralmente inesistenti. Il Kentucky è l’America profonda, il Far West, poche centinaia di persone povere e ignoranti, lo sceriffo e il proprietario della miniera di carbone. Persone grette e ottuse, piene di pregiudizi e diffidenza. Un muro di ignoranza che lo spirito di cinque donne coraggiose riuscirà però a sfondare.

Il presidente degli Stati Uniti Franklin D. Roosvelt (1882-1945) e sua moglie Eleanor (1884-1962) posano in casa con i loro cani, Bosun e Maggie. Albany, New York (fine 1920 o primi anni ’30) © PhotoQuest/GettyImages

Jojo Moyes, con penna leggera ma incisiva, ci fa entrare in questa comunità, ci accosta ai suoi abitanti e a queste donne, ispirandosi a fatti realmente accaduti, come il Progetto Eleanor Roosevelt che in quell’anno finanziò la prima biblioteca itinerante d’America, portando la luce della cultura e combattendo la piaga dell’analfabetismo. Non si può rimanere indifferenti di fronte a un racconto che elegge al primo posto l’amore per la lettura, per i libri e per tutte le donne che hanno contribuito a trasformare questo sentimento in un valore per l’intera società.

 

Nella natura incontaminata del Kentucky, tutte le mattine prima dell’alba, cinque donne legate da una straordinaria amicizia partono coraggiosamente a cavallo o a dorso di mulo per consegnare libri in case lontane da ogni forma di civiltà, affrontando una lotta eroica nei confronti di un duplice inquinamento: quello prodotto dall’unica miniera esistente in paese e quello delle coscienze di una classe di maschi insensibili a ogni fremito di rinnovamento e di giustizia sociale (emergono però anche ritratti di uomini che riscattano la figura del maschio arrogante e prepotente).

 

C’è l’amore in quest’opera, c’è l’amicizia, la generosità, e insieme il pregiudizio e l’avidità. E, come nei grandi romanzi dell’800, scende in campo anche la giustizia ingiusta, pronta a colpire nelle terre ghiacciate del Kentucky. Non vi diremo come finisce la storia, ma vi possiamo assicurare che non la dimenticherete facilmente. Cambiare si può, perché le stelle brillano lassù sui destini degli uomini, offrendo chance inaspettate anche in situazioni apparentemente senza via d’uscita.