«Gli italiani hanno la cultura della cultura». Lo ha detto Alberto Angela, in occasione del suo intervento a Tourisma, il Salone dell’archeologia, a febbraio scorso a Firenze. Ai tempi del Coronavirus restano aperti gli alimentari, i supermercati e le farmacie. Anche se musei e siti culturali restano con cancelli e portoni serrati, la chiusura è solo fisica. Sugli scaffali del web, si susseguono di ora in ora proposte di apertura virtuale. Sale, opere, capolavori, piccole curiosità, storie di personaggi e storie comuni, esempi del patrimonio nazionale che il mondo ci invidia.

Da capofila su tutto fa il più grande live streaming su YouTube, venerdì 13 marzo, #LItaliachiamò, ideato e organizzato dal Mibact. Dalle 6 alle 24 conduttori di radio e tv, mondo della cultura, della scienza, dell’economia, dell’innovazione e società civile, tutti insieme per raccontare la reazione del Paese davanti a un’emergenza e per sostenere con una raccolta fondi il grande sforzo di medici e infermieri.

 

Tra i ciceroni il Direttore Massimo Osanna, che ha firmato anche un articolo su La Freccia di marzo, presenta lo straordinario Parco Archeologico di Pompei. Tra le mostre presentate quella dell’anno su Raffaello alle Scuderie del Quirinale di Roma, e ci si addentra nel mondo pieno di fascino del Museo Egizio di Torino.

 

Non può mancare Il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt che passeggia nella Sala di Raffaello e Michelangelo. Le Gallerie fiorentine lanciano Uffizi Decameron, una campagna social per tenere compagnia nel segno dell’arte. Come la villa sopra Firenze che accolse i dieci giovani protagonisti dell’opera di Boccaccio, sfuggiti al contagio della peste nera, che si rinchiusero lì raccontandosi una novella ogni giorno, così il museo più visitato d’Italia diventa un rifugio virtuale, con un programma diffuso. Su Instagram, Twitter, Youtube e sul web girano foto, video e storie dedicate ai capolavori della Galleria delle Statue e delle Pitture, di Palazzo Pitti e del Giardino di Boboli.

 

Il Castello di Rivoli, Museo d’Arte Contemporanea a Torino, invece, inaugura Cosmo Digitale, la nuova sede per godere di creazioni artistiche, conferenze in streaming e documentazioni in una dimensione di esperienza indiretta e aggiuntiva, un progetto che va ad aggiungersi all’ampia raccolta di iniziative, incontri, film e video disponibili sul sito del Museo.

 

E, infine, la Biennale di Venezia aderisce alla campagna #IoRestoaCasa, affinché la cultura arrivi a domicilio anche dei giovani. Mette a disposizione due filoni: gli affascinanti materiali dell’Archivio Storico che custodiscono gli spettacoli e le pillole dal vivo di Danza, Musica e Teatro, Mostra del Cinema, Biennali Arte; e le attività Educational rivolte a studenti, scuole, università e famiglie, con una proposta mirata, in occasione della chiusura di scuole e università. La Biennale aderisce così a questo momento di crisi. Crisi che, in greco antico, significa scelta, discernimento, punto di svolta, anche in caso di malattia e periodi difficili.