Un bel successo quello registrato da Slow Wine e BolognaFiere con la seconda edizione di un evento che ha riunito in modo costruttivo e molto ben organizzato oltre settecento produttori che hanno richiamato diecimila appassionati, la metà dei quali operatori professionali dall’Italia e dall’estero. La selezione compiuta dalla guida Slow Wine e dalla commissione di assaggio italiana e internazionale, che ha degustato le etichette non segnalate in guida, ha composto una geografia vinicola molto interessante, dando spazio anche a piccoli produttori con la linea guida del “Manifesto di Slow Food” organizzazione che da sempre al centro i valori della agricoltura e viticoltura buona, pulita e giusta.

cestello con ghiaccio

Significativa presenza dall’estero, tra cui alcune centinaia di buyer selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (Ice) e del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci), in particolare da Stati Uniti, Gran Bretagna, Cina e Germania, che permetteranno alle cantine presenti di accedere a nuovi mercati esteri. Il successo della seconda edizione di Slow Wine Fair precede un’altra novità di Bologna Fiere che accoglierà per la prima volta a novembre il “Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti”.

“Alla luce dei risultati ottenuti dalla Slow Wine Fair sia in termini qualitativi che quantitativi, siamo contenti di aver sposato da subito la felice intuizione di Slow Food, dando spazio e voce a un mondo vitivinicolo che guarda al futuro con coscienza e impegno” ha commentato Antonio Bruzzone, direttore generale di BolognaFiere.

“I numeri e le impressioni raccolte a caldo in questi giorni - Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition - confermano che sono state comprese le potenzialità della Slow Wine Coalition, che per rivoluzionare il mondo del vino parte dall’unione delle tre forze principali della filiera: i produttori, con i quali siamo in continuo confronto da anni per far crescere una viticoltura sensibile alla salute e all’ambiente, chi il vino lo commercializza e svolge un ruolo fondamentale per la promozione del territorio e di un consumo consapevole e infine i consumatori, con i quali è importante costruire momenti di sensibilizzazione ed educazione”.

Molto interessante la presenza di numerosi produttori stranieri, francesi, austriaci, tedeschi e anche da Paesi tutti da scoprire dal punto di vista enologico come la Macedonia del Nord o la Cina. Ancora interesse hanno raccolto gli stand delle aziende distributrici con le loro selezioni di etichette.

bottiglie di vino

Tra le novità, le aree espositive dedicate alla Fiera dell’Amaro d’Italia, promosso da Amaroteca e ANADI - Associazione Nazionale Amaro d’Italia, e alla selezione di produttori di soluzioni tecnologiche innovative, impianti, attrezzature e servizi connessi alla filiera del vino, i veri partner della sostenibilità. Un evento ben organizzato sia negli spazi che nelle tematiche, agevole nel rapporto con i produttori e nella possibilità di approfondire seguendo gli interessi di ciascuno.

L’appuntamento con la prossima edizione, la terza, è già fissato: dal 25 al 27 febbraio 2024.