Quasi una rivoluzione quella che l’azienda franciacortina Mirabella ha scelto di intraprendere. La cantina della famiglia Schiavi, da quarant’anni una delle più apprezzate del territorio per la qualità dei suoi Franciacorta, è tra le dodici che hanno fondato il Consorzio di tutela, di quel magnifico fazzoletto vinicolo in provincia di Brescia, disteso tra il lago d’Iseo e il monte Orfano.
In quattro decenni - racconta Alessandro Schiavi contitolare e responsabile tecnico - abbiamo compiuto passi importanti che hanno portato cambiamenti a livello agronomico strutturale e umano”. Tutto è iniziato con il fondatore Teresio Schiavi che ha scelto di acquistare vigneti in Franciacorta, lui, originario dell’Oltrepo Pavese e ancora oggi personalmente in vigna dove cura aspetti delicati la potatura. Un uomo di campagna sempre presente che però saputo, a differenza di altri, lasciare la guida aziendale ai figli Alessandro e Alberto, che affermano con rispetto e affetto “Speriamo di fare qualcosa di simile a ciò che ha fatto lui, dando identità ai nostri vini e seguendo il suo esempio e la sua passione. Eravamo poco più che bambini - ricordano i due fratelli - quando i grandi enologi degli anni ‘70/’80 cenavano a casa nostra e giocavano a scopa d’asso con papà. Si chiamavano Santini, Vezzola, Ferrari. Un piccolo gruppo capace di accendere la passione per le bollicine di proprietari e industriali per creare l’identità di Franciacorta. Lì è nata l’idea”.
INTERVISTA A ALESSANDRO E ALBERTO SCHIAVI
Mirabella nasce in quegli anni, esattamente nel 1981, piccola e umile con pochi vigneti, uno solo in verità, situato su di un colle che si chiamava “Mirabella”. Area che diviene, successivamente, sottozona vinicola e da poco più di un anno è stata totalmente acquistata dalla famiglia Schiavi. Poco più di quattordici ettari, caratterizzati da quella torretta, un belvedere. Vecchie e nuove generazioni di vigneti, che si sviluppano sui due versanti. Pinot Bianco, Pinot nero, e proprio di quest’ultimo vitigno, Teresio porta in Franciacorta il concetto di Pinot Nero vinificato in bianco e rosa. Passano gli anni e si capisce dalle analisi agronomiche e dall’indagine genetica, che l’origine di quei vitigni era Pinot Bianco. Una sorpresa comune anche ad altri produttori in Franciacorta. Una varietà più delicato da coltivare, rispetto allo Chardonnay, per il suo grappolo serrato e la buccia sottile. Marcisce più facilmente ed è più soggetto all’attacco degli insetti. Questa difficoltà di lavorarlo fa sì che, negli anni ottanta e novanta venga trascurato, quasi abbandonato.
Ma Teresio e i suoi figli non demordono e lo tengono, perché il colle era ventilato e il terreno dava una bella acidità e ottime sensazioni. “Aveva una marcia in più - sottolinea Alessandro - certo all’inizio era troppo produttivo e faticava, poi con meno acqua, meno umidità e la gestione biologica, è stato possibile rivalutarlo pienamente. Oggi ne abbiamo dodici ettari, più del venti per cento della nostra realtà. La vinificazione sulla quale ha puntato papà ha l’obiettivo di valorizzare il vitigno e la zona. Lo lavoriamo nelle vasche di cemento armato rivestito, usiamo quelle a forma di uovo. Un’inerzia importante nei confronti del vino, rispetto all’acciaio e alle interferenze che può provocare con scariche elettrostatiche. Il nostro Pinot Bianco affina con freschezza e completezza nella piena idea di Franciacorta di Mirabella, non per componente cromatica ma gustativa. Molto rappresentativo della zona anche vinificato in purezza”. Dietro c’è un importante lavoro di ricerca in vivaio, in serra e nel vigneto sperimentale.
Così quel nome evocativo “Pinot Bianco” lo hanno messo sull’etichetta, chiamandolo “Mirabella Demetra Pinot Bianco”, presentando con coraggio un prodotto che per disciplinare non si può chiamare Franciacorta, e hanno compiuto la rivoluzione.
Il Pinot Bianco regala sensazioni minerali, floreali e note citriche molto fini ed eleganti. Caratteristiche decisamente più snelle rispetto all’opulenza dello Chardonnay e al nerbo del Pinot nero. E il mercato risponde molto bene come sottolinea Alberto Schiavi che guida, in famiglia, la rete commerciale. “Possiamo il “Demetra Pinot Bianco” una nuova risposta ai nostri clienti che stanno apprezzando la sfida tecnica anche dovuta ai cambiamenti climatici e sono curiosi della novità. Siamo soddisfatti da numeri ancora piccoli, ma molto interessanti con una prevalenza di apprezzamento nel nord Italia. Il nuovo prodotto segue gli stessi canali di distribuzione e, dato non banale, ha un prezzo di listino tra il 25 e il 30% più basso del Franciacorta.
Il nord Italia lo ha meglio percepito.
La fortuna di Mirabella è la famiglia, dove le diverse visioni, quella di Alessandro enologo e di Alberto direttore commerciale, esprimono confronto e qualche divergenza, ma sempre nel solco dei cinquant’anni di paterna esperienza in vigna, e ogni giorno di completano.
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