C’è anche un borgo del trecento di struggente bellezza all’interno della tenuta Villa Saletta in provincia di Pisa che conta 730 ettari di cui 30 vitati. E poi boschi e coltivazioni, tra cui piante aromatiche, pioppi, tartufaie e ulivi. Un angolo di campagna toscana, tutto da scoprire anche per l’elegante ospitalità che la tenuta offre in casali tipici del territorio. Dal punto di vista dell’ospitalità il progetto è molto più ampio, la proprietà sta infatti lavorando nel trasformare l’antico borgo medioevale, dalle importanti origini, in un relais di lusso. 

Bottiglia di vino della tenuta Villa Saletta

La tenuta è appartenuta a quattro sole famiglie. Nel 1300 fu la famiglia dei Gambacorta a consolidare la proprietà delle terre attorno alla tenuta, prima che ne entrassero in possesso i Riccardi, abbiente famiglia fiorentina di banchieri della potente casa dei Medici. I Riccardi trasformarono Villa Saletta in una vera e propria azienda rurale nel corso del 16° e 17° secolo, quando fu ceduta alla famiglia Castelli.

Quando la famiglia inglese Hands ne entrò in possesso quasi 20 anni fa, la tenuta era quasi del tutto caduta in rovina. I nuovi proprietari ne hanno però scorto il potenziale, a patto di ripristinare la tradizione di una proprietà varia dal punto di vista agricolo, gestita in modo responsabile e autosufficiente. 

Andrea Radic e David Landini, AD di Villa Saletta

Andrea Radic e David Landini, AD di Villa Saletta

Oggi, in tutta la tenuta, vengono utilizzate tecniche tradizionali toscane e moderne tecnologie, pur mantenendo un legame forte e costante con il patrimonio della tenuta.

La coltivazione della vite e la produzione di vino si basa si basano sull’innovazione della tradizione agricola e contadina e lo studio del terreno ha l’obiettivo di gestire l’impatto della biodiversità e della vita degli insetti, dei processi dell’uomo e degli elementi naturali. Una classica produzione di Sangiovese si abbina a quella di varietà che hanno origini più lontane, come il Cabernet Franc, il Cabernet Sauvignon e il Merlot, tutte perfettamente adattate al terroir.

Dal punto di vista enologico la produzione conta un Chianti Superiore dall’aroma pieno e intenso, un Sangiovese in purezza il Saletta Riccardi, di bella eleganza e seriosa morbidezza, il Chiave di Saletta, blend di Sangiovese e vitigni internazionali come Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, dalle sensazioni speziate e il Saletta Giulia, ambasciatore dell’azienda. Inoltre il 980 AD da uve selezionate cento per cento Cabernet Franc è la gemma della produzione, 980 bottiglie esclusivamente in formato magnum, per un vino di possente fascino e dal bouquet sinfonico. Si aggiungono un rosato di bella presenza e una bollicina spumante metodo classico rosé pas dosé, di ottima freschezza e raffinata struttura, perfetto aperitivo o abbinato a piatti estivi.