A 31 anni, studiando con grandi sacrifici, ha ottenuto il diploma da geometra che gli ha permesso di essere assunto alle Ferrovie dello Stato dove ha lavorato sino alla pensione. Giuseppe Paternò, nato a Palermo il 10 settembre del 1923, ha conosciuto il fascismo, la guerra, la liberazione, le fasi del dopoguerra, con la ricostruzione del Paese e la ripresa della vita democratica e nella sua famiglia, originaria di Papireto, molto povera ma dignitosa, la priorità era il lavoro e non lo studio e, infatti, Giuseppe inizia a lavorare da giovanissimo per approdare poi alle Ferrovie.

 

La vita da pensionato è stata per lui l’occasione perfetta per rimettersi in gioco, divorare libri e occuparsi di storia. Nel 2017 ha deciso, a 94 anni, di iscriversi al corso di studi storici. Il suo percorso accademico, disseminato da tanti 30 e lode, esami in streaming come siamo stati abituati in periodo di Covid e, in perfetta regola con i tempi della laurea triennale, si conclude oggi pomeriggio nell’aula del dipartimento di Studi filosofici e storici, con la discussione di una tesi sui luoghi d’interesse della città di Palermo, come palazzo Steri sede del Rettorato universitario, di cui è relatrice la professoressa Rossella Cancila.

 

Giuseppe Paternò diventerà dottore all’età di 96 anni e 10 mesi, sostenuto dall’affetto dei due figli e del nugolo di nipoti e pronipoti. Ma ha già davanti a sé un altro importante obiettivo: ottenere la laurea magistrale che arriverà quando al neo dottore mancherà un anno per festeggiare un secolo di vita. Paternò, vedovo da anni, è il più anziano studente italiano se non del mondo, ha fatto sapere il rettore dell’ateneo palermitano Fabrizio Micari. La sua è una storia di impegno nel lavoro e nello studio, di passione e di grande forza di volontà. Una qualità che lo accomuna a tanti ferrovieri, orgogliosi di avere un collega a riposo come lui.