FSNews partecipa ai festeggiamenti del 2 giugno pubblicando una splendida esecuzione dell’Inno d’Italia realizzata dall’Accademia Chigiana di Siena, interpretata da giovani musicisti e cantanti di ogni parte d’Italia, e non solo, insieme ad alcuni famosi maestri del calibro di Salvatore Accardo. Nicola Sani, direttore artistico dell'Accademia, racconta a FSnews Radio questa speciale iniziativa.

Accompagniamo all’inno una riflessione sulla Festa e sull’estate ormai alle porte anticipando l’editoriale che aprirà il prossimo numero del La Freccia, a breve online per tutti i clienti di Trenitalia e per chi ama viaggiare. Con l’auspicio di poterlo di nuovo fare, in sicurezza, insieme, abbracciando il nostro meraviglioso paese, all’insegna dell’unità, della solidarietà e di un rilancio economico, ma anche sociale.

Un anno fa La Freccia ebbe l’onore di ospitare in copertina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e aprire con una sua intensa riflessione sulla Festa del 2 giugno e sui valori costitutivi della nostra Repubblica. Le sue parole, nella particolare congiuntura che stiamo vivendo, suonano più che mai attuali.

Oggi che una tempesta ha flagellato le nostre certezze e svelato la nostra vulnerabilità di persone, e di italiani. Da soli non si vive, né si sopravvive. Né come individui, né come nazione. Cito testualmente: «La Repubblica è di tutti […] per cui è necessario averne cura: adoperarsi per l’interesse generale, per il bene comune. Nessun uomo, infatti, è un’isola, nessuna famiglia è autosufficiente, nessuna comunità è separata dalle altre». Distanti ma uniti è stato uno dei refrain più uditi in queste settimane. Interroghiamoci se è, e sarà davvero così. Oppure se non rischiano di prevalere ancora una volta le distanze e le divisioni. Con fazioni e corporazioni, le une opposte alle altre, in una disputa che vedrebbe sempre qualcuna soccombere, e con essa – forse – il Paese intero. Ancora Sergio Mattarella: «La nostra Repubblica […] intende essere una forma di Stato inclusiva, nella quale nessun cittadino si senta abbandonato». Fondata su due valori: «La libertà, che ha alimentato il nostro progresso civile e […] l’unità […] che non può essere astratta, lontana, retorica, invocata con l’uso pretestuoso della categoria del nemico e deve, invece, irrobustirsi, saper superare le fragilità esistenti, rafforzando la coesione sociale».

Le fragilità. Come superare quelle emerse drammaticamente con l’epidemia da Covid-19? Fragilità sanitarie, produttive, economiche, sociali, di un’organizzazione generale della vita comune messa in subbuglio da un nemico tanto invisibile quanto insidioso e micidiale. La risposta è: con la libertà e l’unità. Con la libertà, equilibrato mix di responsabilità e spirito di iniziativa, dovere e fantasia, disciplina e volontà, e con l’unità, che ha oggi più che mai bisogno di “irrobustirsi” con la solidarietà, la fratellanza e quella coesione sociale, minacciata dalla crisi economica.

Ci riusciremo? Noi del Gruppo FS Italiane ci occupiamo di mobilità, di infrastrutture e servizi che uniscono luoghi e comunità, muovendo persone e cose. E, con loro, idee ed emozioni. Mai come nei giorni trascorsi, non potendo spostarci, ci siamo resi conto di quanto ci sia cara questa libertà. Una libertà che si deve accompagnare con la sicurezza e il cui esercizio deve essere garantito dall’efficienza delle infrastrutture e dalla professionalità di tutti gli operatori del settore. Qualità che hanno permesso anche nei giorni del lockdown di rifornire il negozio vicino casa, e consentono di farci viaggiare da un posto all’altro per conoscerlo, o conoscere e incontrare altre persone. Perché non possiamo accontentarci di vederci, smaterializzati, sullo schermo di un pc o di uno smartphone, pur riconoscendone l’indiscussa e, di questi tempi, persino salvifica utilità. La mobilità e la vicinanza fisica sono e restano un diritto, una fonte di ricchezza, di comprensione e di coesione. FS Italiane continuerà a fare la sua parte perché questa fonte che genera libertà e unità torni a essere rigogliosa, sicura e possa contribuire a rilanciare il Paese fertilizzandone l’economia e la cultura, il turismo e la socialità. Perché quello che vivremo nei prossimi mesi sia davvero un nuovo inizio. E lo sia, se possibile, fin da subito, dall’estate ormai alle porte.