Apre il 23 luglio il 45esimo Cantiere Internazionale d’Arte, dal titolo Caos e creazione. L’appuntamento è a Montepulciano, tra le colline senesi e in sette comuni limitrofi, fino al 2 agosto. Nella cittadina di ottomila abitanti, invasa ogni anno pacificamente da migliaia tra allievi e musicisti, si riprende a suonare e a recitare dal vivo, dopo mesi di stop per tutto il mondo dello spettacolo. «È un’esplosione di emozioni condivisa da tutti - confida Roland Böer, il direttore artistico della manifestazione - questa è la mia 12esima edizione, la sesta e anche l’ultima come direttore. Sono felicissimo che sia stato possibile realizzare il Cantiere». 

 

Un laboratorio sempre attivo che trova il suo culmine nelle giornate estive. «Il termine è stato scelto dal fondatore, il compositore tedesco Hans Werner Henze, 45 anni fa - spiega il direttore - per stimolare la vita culturale nel paese. È una collaborazione continua in cui siamo tutti insegnanti e allievi». È lo stesso Böer a inaugurare l’edizione 2020 insieme ai Solisti Aquilani, venerdì 24 luglio a Montepulciano, con musiche di Rebel, Vivaldi ed Händel

La regista Laura Fatini, in anteprima giovedì 23 luglio, nel Castello di Sarteano, propone Meta(à) - A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane, una rilettura de Il Visconte dimezzato di Italo Calvino: «Questo testo nasce prima dei tragici fatti del 2020, ma allestirlo in una forma che privilegia il suono, le voci e i gesti che cercano di annullare la distanza fisica tra attori e pubblico dà all’opera un significato più profondo». 

Alla musica si affiancano anche performance di prosa. Marco Tullio Giordana debutta il 1° agosto con un testo teatrale, Cellissimo! Fuga a tre voci, che ha come protagonisti Alessio Boni e Michela Cescon. «La scena - spiega Giordana - è concepita come la buca di un’orchestra, con leggii e sedie. Entrano i tre interpreti, inizia uno scambio di corrispondenza e si compone il mosaico di una relazione straordinaria».

 

Protagonista della chiusura, domenica 2 agosto, di nuovo Roland Böer. Il concerto finale si compone di Vivere l’utopia con musiche di Beethoven e di Promethée - Le poème du feu, un’originale installazione di luce, accompagnata dalle musiche di Alexander Skrjabin. La piazza si illumina di blu fino ad assumere magicamente il chiarore del cielo a mezzogiorno.